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Politica martedì 10 giugno 2014 ore 13:15

Bezzini rimane, ma detta le regole

La Giunta Provinciale Senese va avanti fino a dicembre senza compensi: "Ma senza garanzie non saremo i parafulmini di una riforma con molti limiti"



In questi ultimi giorni, complici anche le locali vicende di campagna elettorale, si erano accavallate voci che volevano il presidente del Provincia di Siena Simone Bezzini dimissionario dalla propria carica di amministratore. Vuoi l'incertezza di una riforma dell'ente che tarda ad essere compresa e strutturata, vuoi per le problematiche che il taglio di questa imponente struttura porterà nei prossimi mesi, Simone Bezzini sembrava sul punto di lasciare. E' di questa mattina, invece una secca smentita. 

"Non lasceremo andare la barca alla deriva, ma non accetteremo neppure di essere gli unici parafulmini di una riforma che sta rivelando tutti i suoi limiti a scapito dei territori. Restiamo ancora, ma non è scontato che arriveremo a dicembre se non arriveranno le garanzie che abbiamo messo sul tavolo a tutela di questa comunità”. Sono le parole del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, che stamani insieme a tutta la sua squadra, ha comunicato la scelta di restare alla guida dell’ente a titolo di volontariato istituzionale, senza percepire alcun compenso, nella fase di ordinaria amministrazione scattata da ieri, lunedì 9 giugno per concludersi il 31 dicembre 2014, data entro la quale dovrà essere eletto il presidente dell’ente di secondo livello.

“Ad oggi - ha spiegato Bezzini - abbiamo avuto soltanto rassicurazioni verbali sul mantenimento dell’inquadramento giuridico della struttura amministrativa, ma siamo ancora in attesa degli atti formali. Resta aperta, invece, tutta la partita delle risorse necessarie a garantire l’operatività dell’ente. La scelta di restare è mossa da spirito di servizio, ma questo non significa che siamo disponibili a prendere schiaffi da tutti, dai dirigenti scolastici che ci chiedono conto degli interventi sull’edilizia e sulla programmazione ai sindaci che vogliono risposte sui ripristini di frane e ponti. Noi potremo dare quelle risposte solo se riceveremo a nostra volta garanzie di cui siamo in attesa da mesi”.

La nostra - ha aggiunto Bezzini - non sarà una disponibilità incondizionata, ma legata al rispetto di tre requisiti: che venga eliminato il prelievo da parte dello Stato che, per la Provincia di Siena, dovrebbe essere finanziato con risparmi di spesa per un ammontare di oltre 3 milioni di euro; che venga allentato il patto di stabilità, con l’esclusione totale dell’edilizia scolastica; che ci vengano assegnate le risorse anticipate per far fronte agli interventi post alluvione, di cui un primo pacchetto è stato inserito nella legge di stabilità ferma da sei mesi. Se questi tre nodi non verranno sciolti positivamente, questo territorio non rischia di perdere degli amministratori, rischia il collasso”.


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