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Attualità domenica 14 febbraio 2016 ore 15:39

Tocco casolese per la scenografia del Festival

Una delle sculture ai lati del palcoscenico durante l'allestimento

Lo scultore Davide Dall'Osso di Casole ha realizzato le opere d'arte che includevano l'orchestra e la cornice del palco dell'Ariston



CASOLE D'ELSA — Che l'edizione ormai in archivio del Festival di Sanremo potesse in qualche modo parlare il toscano era una cosa abbastanza scontata, visto che la "regia" di tutto il carrozzone era stata affidata al bravissimo e fiorentinissimo Carlo Conti e visti anche alcuni partecipanti di origine toscana, così come gli ospiti, vedi i "fratelli" Panariello e Pieraccioni dell'ultima sera. Ma che il Festival potesse parlare anche un po' valdelsano nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Questo grazie a Davide Dall'Osso, scultore casolese, che ha collaborato alla scenografia del palco del Teatro Ariston. Per lui i complimenti degli addetti ai lavori e e quelli dell'Amministrazione Comunale di Casole D'Elsa che ha affidato proprio a Facebook un messaggio di positività. Ed è proprio attraverso il suo profilo personale, con tanto di foto allegate durante la costruzione della stessa scenografia, che il casolese Dall'Osso ha spiegato il percorso artistico che ha intrapreso prima di arrivare ad una vetrina nazionale e non solo come quella di Sanremo: "La mia collaborazione con il Festival di San Remo nasce dalla volontà dello scenografo Riccardo Bocchini di voler dare una importante impronta scultorea alla scenografia e il percorso che abbiamo creato nasce dall’interno del teatro dove abbiamo creato una installazione di sculture Duende. Poi attraverso una visione poetica abbiamo portato il dinamismo e la matericità delle sculture Duende sulla scena attraverso una importante Texture che ha avvolto il palcoscenico". Una spiegazione dettagliata sul lavoro di scultura che è stato fatto per la cornice speculare al palco, per includere le due parti dell'Orchestra e soprattutto per coprire i palci ai lati dello stesso teatro e in prossimità del proscenio, quelli che in altre edizioni erano occupati o da Radio Rai o dalla Giuria. "Alla fine la sfida è stata vinta - ha commentato soddisfatto lo scultore Casolese - e l’intuizione dello scenografo Riccardo Bocchini di coinvolgermi in questa realizzazione è risultata vincente. Tutte le realtà che sono state coinvolte per la realizzazione della scenografia del Festival, hanno creato questo magnifico turbinio di luci, immagini, dinamismi, che hanno reso il palcoscenico di quest’anno uno dei più sorprendenti di sempre"


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