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Attualità lunedì 08 agosto 2016 ore 16:33

"No alla chiesa nel parco"

L'area adibita all'edificazione della nuova chiesa

Nuova petizione popolare: tra permessi scaduti e picchetti messi, secco no ad una nuova costruzione della Diocesi



COLLE DI VAL D'ELSA — Dopo quella sulla salvaguardia dei Tigli in Piazza Scala, i colligiani si rivolgono di nuovo al sito di petizione online Change.org per impedire la costruzione della chiesa nel parco dell'Agrestone. "Il Parco dell’Agrestone – si legge nel testo della petizione - è una grande porzione della bella campagna toscana inglobata all’interno dell’omonimo quartiere di Colle di Val d’Elsa. La sua costituzione di parco urbano è avvenuta a seguito della costruzione, negli anni Novanta, dei fabbricati residenziali posti ad anello, come una cinta muraria moderna. Della sua origine naturalistica conserva l’ombroso bosco autoctono, il percorso campestre alberato e le ampie distese erbose, caratteristiche che lo differenziano in maniera sostanziale da tutti gli altri giardini pubblici e di cui possono usufruire da vent’anni i cittadini colligiani.

Su questo grande spazio pubblico che per tanti anni ha consentito a grandi e piccini di godere liberamente di una qualità di vita invidiabili si addensano però le fosche nubi delle previsioni urbanistiche di valenza edificatoria, con tipologia di servizi di uso pubblico.
Il pericolo più imminente per il Parco dell’Agrestone è costituito dall’attuazione del progetto di costruzione di una nuova chiesa e di un edificio limitrofo polivalente che avranno la superficie complessiva di 1500 metri quadrati e che si andranno ad insediare proprio nel cuore di questa area verde.
La realizzazione di questi edifici religiosi, richiesta dall’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, è stata autorizzata dal Comune di Colle di Val d’Elsa con il Permesso di Costruire numero 23 del 17 giugno 2015, ma a causa del mancato inizio dei lavori da parte del beneficiario entro i termini di legge questo atto abilitativo è decaduto il lo scorso 17 giugno.
In questa particolare fase nella quale l’Arcidiocesi di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino ha richiesto un nuovo permesso per il medesimo progetto che si basa su previsioni urbanistiche vecchie di vent’anni, prima che il Comune rilasci tale permesso che avrà un impatto devastante sul Parco dell’Agrestone, ho chiesto a tutti gli amministratori comunali di riflettere su tutti gli aspetti di questa procedura, verificandone la correttezza formale e le implicazioni sociali e ambientali.
Per fare la scelta giusta e consapevole sugli interventi edilizi previsti all’interno del Parco dell’Agrestone è opportuno instaurare un processo di partecipazione in cui sia coinvolta tutta la comunità colligiana, per bilanciare le varie necessità e valutate soluzioni più congrue di quelle finora emerse. Il Parco dell’Agrestone è un bene comune di tutti i cittadini colligiani, di cui tutti possono usufruire senza distinzione di nazionalità o religione. Facciamo capire anche agli amministratori comunali, che hanno il potere di decidere sul suo futuro, quale valore immenso ha per la nostra comunità:Vogliamo che sia salvaguardata la sua integrità, che sia valorizzata la sua componente vegetazionale e che sia implementato l’arredo urbano per migliorarne la fruizione pubblica".


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