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Cultura lunedì 27 gennaio 2014 ore 18:03

Gruppo Archeologico, 41 anni tra storia e cultura

Il Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli

Il Museo e il parco di Dometaia i fiori all'occhiello. Per il futuro si va verso l'archeologia industriale locale



COLLE DI VAL D'ELSA — Si avvicina a compiere 41 anni di attività il Gruppo archeologico colligiano, costituitosi nel febbraio 1973 e da allora cresciuto sempre di più come soggetto di riferimento per il panorama culturale locale. All’impegno e al lavoro di numerosi volontari uniti dalla passione per l’archeologia e per la storia locale si devono, infatti, la nascita e la gestione iniziale del Museo archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, nel 1994, ma anche altre iniziative, quali incontri, pubblicazioni ed eventi, a cui si unisce il coinvolgimento dell’associazione nell’articolato intervento di recupero e riqualificazione del Parco Archeologico di Dometaia, inaugurato il 15 maggio 2011.

“Grazie alla preziosa collaborazione sviluppata negli anni fra il Gruppo archeologico colligiano, il Comune e la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana - commenta l’assessore alla cultura di Colle di Val d’Elsa, Federica Casprini - il Museo archeologico ‘Ranuccio Bianchi Bandinelli’ si presenta ai visitatori, in costante crescita negli anni, come una struttura ricca di reperti provenienti soprattutto dalle necropoli del territorio, dove operatori esperti e qualificati hanno trasferito negli anni competenze ed esperienze coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole colligiane. Al Gruppo archeologico va un ringraziamento particolare anche per il contributo teso a garantire la continuità dell’offerta museale e la sussistenza dei requisiti per mantenere il riconoscimento della Regione Toscana come museo accreditato. Attraverso altre iniziative - aggiunge Casprini - il Gruppo archeologico colligiano ha fatto conoscere la ricchezza del nostro territorio anche sotto l’aspetto di un’archeologia ‘globale’. Oggi, ad esempio, stiamo studiando e lavorando sull’archeologia industriale, un ambito specifico che ha caratterizzato l’evoluzione della nostra comunità e che rappresenta un valore aggiunto per il nostro patrimonio storico e culturale”.

“Tra le collaborazioni avviate negli anni con il Gruppo archeologico colligiano - continua ancora Casprini - ricordo anche quella per aprire il Parco Archeologico di Dometaia. L’intervento di recupero è iniziato nel 2004, sostenuto da risorse dell’amministrazione comunale e della Regione, ed è stato completato nel maggio 2011. Oggi quest’area rappresenta una delle più importanti necropoli etrusche dell'Etruria settentrionale, con oltre 56 tombe risalenti al periodo che va dalla metà del VI secolo a.C. a tutta l’età ellenistica, con sporadiche attestazioni di periodo romano. Ad accogliere i visitatori ci sono una segnaletica e pannellonistica specifica, ma anche, e soprattutto, i volontari del Gruppo archeologico colligiano che contribuiscono alla gestione del Parco e allo sviluppo di progetti didattici rivolti alle scuole del territorio, con percorsi anche lungo la Via Francigena che tocca l’area. Grazie a loro è stata garantita anche l’apertura giornaliera durante tutto il periodo estivo, con interventi di manutenzione e di ripulitura. Ogni intervento è stato svolto gratuitamente, spinti solo dalla passione per l’archeologia e la promozione della ricchezza presente sul nostro territorio”.

“A ogni volontario che ha fatto parte del Gruppo archeologico colligiano dal 1973 a oggi, così come a tutti i volontari impegnati nelle altre numerose associazioni - conclude Casprini - va un sentito ringraziamento, a nome dell’amministrazione comunale, per il contributo che portano ogni giorno alla valorizzazione del nostro patrimonio storico, artistico, sociale e culturale”.


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