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Attualità giovedì 19 febbraio 2015 ore 18:12

Latitante albanese arrestato sotto le torri

Ricercato, condannato due anni fa per furti: su di lui anche un mandato di cattura internazionale del tribunale di Tirana. E' agli arresti domiciliari



SAN GIMIGNANO — M.A, classe 1993, era latitante dal settembre del 2013, quando il tribunale di Firenze lo aveva condannato per una serie di furti in una abitazione perpetrati nelle province di Firenze e Prato: l'albanese, pluripregiudicato, è stato trovato dai Carabinieri mentre era in visita ad un parente residente a San Gimignano e quindi immediatamente catturato.

E' da notare infatti come l'uomo in passato l’uomo avesse preso la residenza proprio a San Gimignano e, per questo motivo, era noto, visti anche i suoi precedenti, ai militari turriti. Da sempre l’albanese era solito spostarsi tra l’Albania e l’Italia ma, dopo la condanna, si era trasferito in Albania dove sapeva di poter contare su maglie dei controlli molto più larghe rispetto all’Italia. Lunedì scorso i Carabinieri di San Gimignano lo hanno prima visto all'interno di auto nel centro cittadino, non riuscendo a fermarlo a causa del traffico, e più tardi all'interno della stessa vettura nei pressi di Ulignano. In un primo momento il ricercato ha cercato di evitare i Carabinieri, ma poi non c'è stato niente da fare: gli accertamenti hanno immediatamente evidenziato il mandato di cattura ancora in pendenza e quindi l’uomo è stato arrestato. L’altro connazionale alla guida della vettura è risultato incensurato e quindi è stato lasciato andare. Una volta in caserma, i militari dell’Arma hanno riscontrato anche la presenza di un secondo mandato di cattura, questa volta internazionale, emesso dal tribunale di Tirana.

L’Albanese, infatti, nei due anni di latitanza e si era reso responsabile di una serie di fatti per i quali era stato condannato da poche settimane e, proprio per questo motivo, molto probabilmente, aveva deciso di rientrare in Italia. I carceri albanesi, infatti, sono noti per la loro durezza ed è quindi probabile che l’uomo abbia avuto timore di dover scontare la pena inflitta dal Tribunale albanese in quei carceri. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto a giudizio direttissimo, a termine del quale, in attesa della decisione del tribunale di Tirana circa l’eventuale estradizione, è stato sottoposto agli arresti domiciliari


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