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Attualità martedì 03 maggio 2016 ore 11:54

Il rapporto con gli schermi in una mostra

Maccianti e Umanzuki presentano alla Sala Set del Politeama un allestimento che si ispira alle nuove tecnologie, tra arte e musica



POGGIBONSI — Dal primitivismo digitale al rapporto simbiotico e di dipendenza che oggi lega le persone agli schermi, siano essi smartphone, televisori o computer. Questa l’idea base di “Oled”, mostra sonorizzata di Martina Maccianti e Umanzuki che sarà allestita dal 6 all’8 maggio presso la sala Set del teatro Politeama con vernissage venerdì 6 maggio alle 18 e apertura venerdì dalle 19 alle 21, sabato e domenica dalle 17 alle 20 (ingresso libero). La mostra è promossa dall’associazione La Scintilla in collaborazione con il circolo Arci Blue Train Club e la Fondazione Elsa, con il patrocinio del Comune e il sostegno di Panurania.

 Il titolo della sonorizzazione “Oled” si ispira proprio alla nuova tecnologia dei display OLED. Tecnologia che, oltre ad offrirsi come occasione per la produzione di display sottili e flessibili non necessitando di componenti aggiuntivi per l’illuminazione, riproduce i colori così come appaiono nella realtà riducendo notevolmente i limiti tra visione diretta e visione mediata da uno schermo. Entrambi gli artisti, Martina Maccianti e Umanzuki, hanno prodotto per questa iniziativa opere specifiche e musiche inedite legate tra loro a doppio filo. Martina Maccianti ha sperimentato una lavorazione particolare del plexiglass e gli Umanzuki hanno prodotto una traccia ad hoc ispirandosi al tema dei media e sul loro carattere pervasivo nelle pratiche quotidiane.

Martina Maccianti porta avanti una ricerca grafica che si interroga su quei gesti spontanei frutto di primordialità, di naturalezza “selvaggia” e incontaminata. L’uomo è un animale che ha bisogno di compiere esperienze per poter conoscere. Se in passato la conoscenza e l’esperienza avvenivano in maniera diretta, queste sono, oggi, mediate dagli schermi dei dispostivi ed influenzate dai social media. Partendo, dunque, dai temi legati all’ossessività, al ripetersi tormentoso di un'immagine, di un pensiero, di un gesto, di un suono e dalla volontà di amplificare l’esperienza percettiva di ogni persona di fronte alle opere attraverso uno stimolo sia visivo che uditivo nasce l’originale collaborazione con il gruppo Umanzuki.

Umanzuki, collettivo di tre artisti e musicisti fiorentini, ha fatto della metamorfosi del suono una loro caratteristica, e proprio per questa sua particolarità è stato scelto come gruppo che collaborerà alla sonorizzazione. Partito, infatti, da sonorità più legate a quelle rock il collettivo è giunto ad un’anima elettronica punteggiata da note psichedeliche e capaci di creare atmosfere oniriche. In “Tropical Nature Of Tiaso”, sessione di improvvisazione della durata di 30 minuti, il suono si dilata e si destruttura per poi ricomporsi.


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