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Attualità giovedì 29 dicembre 2016 ore 14:05

Dalle macerie la città che risorge

Teatro Politeama, già teatro Ravvivati Costanti

La storia dei bombardamenti di Poggibonsi, ricordati oggi nelle celebrazioni in occasione del 73esimo anniversario



POGGIBONSI — Alle 13,15 del 29 dicembre 1943 l'aria si riempì del rombo cupo delle “fortezze volanti”, i micidiali bombardieri delle truppe Alleate. 

Pochi istanti e una pioggia di bombe cadde sulla città. Furono momenti terribili. Alla prima ondata ne seguì una seconda, ancor più devastante. 

Case, fabbriche, vie e piazze del centro vennero abbattute e distrutte. Sotto le macerie si contarono 105 morti e centinaia di feriti. 

Il 75 per cento degli edifici venne distrutto e interi quartieri cancellati. Furono distrutti la fascia parallela alla ferrovia, il teatro Ravvivati Costanti, poi teatro Politeama, la Fabbrichina dove trovarono la morte gli operai. Il bombardamento del 29 Dicembre era stato preceduto da quelli avvenuti ai primi di novembre e due giorni prima, il 27 Dicembre, che colpirono la zona di Romituzzo e di Montelonti. 

Le incursioni aeree dei bombardieri continuarono fino a tutto aprile in quanto Poggibonsi era al centro di un importante nodo stradale e ferroviario ritenuto dagli Alleati di notevole importanza strategico militare e anche per questo venne pesantemente colpita. 

Sotto quelle macerie si contarono 105 morti e centinaia di feriti. 

Vittime di una guerra a cui questa città ha pagato un tributo enorme.

Furono tanti coloro che si opposero al regime fascista e con lo scoppio del conflitto ed il passaggio del fronte ci fu un forte impegno di Poggibonsi nella Resistenza e per la liberazione d’Italia con la partenza di ben 108 volontari per i gruppi di combattimento del nuovo esercito di Liberazione nazionale.


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