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Spettacoli mercoledì 30 luglio 2014 ore 12:11

Quando la sperimentazione paga

Uno degli spettacoli presentati in questa edizione

Bilancio interessante per la rassegna "Orizzonti Verticali": pubblico soddisfatto e critica ampiamente positiva



SAN GIMIGNANO — Le sperimentazioni, di qualsiasi tipo, sono sempre un rischio. Rischio sulla buona riuscita, rischio sull'appeal che può avere sul pubblico. Rischio preso in considerazione anche dall'organizzazione di Orizzonti Verticali, festival culturale di San Gimignano, che ha dato però i suoi frutti, tutti molto positivi. A pochi giorni dalla chisura del festival è già tempo di bilanci: "Arti sceniche in cantiere” era un sottotitolo che sembrava fatto apposta, per una rassegna diretta da Tuccio Guicciardini che a San Gimignano ha incrociato linguaggi diversi: dal teatro alla danza, dalle performance alle installazioni, alle elaborazioni multimediali. Un progetto a dir poco originale ed inedito che ha suggerito traiettorie in grado di offrire nuove visioni e nuove prospettive nel panorama culturale italiano.

Il successo di pubblico si è manifestato a tutti gli spettacoli in programma nei cinque giorni di festival, con presenze che sono aumentato di minuto in minuto. Di pari passo il successo di critica, che ha visto esperti da tutta Italia avvicendarsi nelle varie platee sparse per la città turrita.

Questo per ciò che riguarda l'aspetto culturale e di spettacolo in genere. Ma il festival ha riscontrato anche un altro tipo di successo, visto che un risultato importante è stato raggiunto a livello di sinergie territoriali. Per la prima volta, Vernice Progetti Culturali ha prestato la propria professionalità e competenza al festival producendo ottimi frutti insieme alla Compagnia Giardino Chiuso. Una prospettiva, quella di unire forze locali, alla quale si guarda sempre di più, al fine di ottimizzare le risorse e raggiungere obiettivi di capacità ed efficienza.

Hanno fatto da contrappunto, anche quest’anno, gli incontri sullo stato della scena italiana, Generazioni a confronto: storia, presente e scenari futuri, fra pubblico, artisti, critici e operatori, preceduti dalle incursioni teoriche, camminamenti attraverso il dedalo delle vie di San Gimignano a cura di Carlo Infante.

Tra i maestri del teatro italiano che hanno segnato questa edizione di OV ci sono stati: l’autrice e regista Emma Dante, Carlo Quartucci e Carla Tatò (pionieri del teatro italiano, Quartucci fu tra i promotori del Manifesto di Ivrea), il coreografo Micha van Hoecke, l’attore Virginio Gazzolo, il regista Giancarlo Cauteruccio, la danzatrice e coreografa Sioned Huws, lo scrittore e critico Luca Scarlini; e poi alcune compagnie e artisti che si sono affermati nell’ambito dei nuovi linguaggi come Teatropersona, Clinica Mammut. E ancora Claudio Malangone, Sung Yong Kim, AttoDue e Laura Fo.

Un programma multiforme (teatro, danza, performance, mostre, workshop, incontri, walk show) ricco di proposte interessanti e novità: la prima regionale di Emma Dante, Operetta Burlesca. Le prime nazionali di Sioned Huws Aomori Aomori, Climate, Body & Soul, Virginio Gazzolo con il suo personale ritratto di Socrate. L’uomo che parlava alle nuvole, Giardino Chiuso con il nuovo spettacolo di teatro danza dedicato al poeta Dino Campana Mi chiamo Dino...sono elettrico, AttoDue con Le regole del saper vivere nella società moderna di Jean Luc Lagarce, il riallestimento site-specific dello storico spettacolo dell’Ensemble di Micha van Hocke Monsieur, Monsieur. E poi, le creazioni originali di Luca Scarlini, Il moderno nell’antico: Maurits Cornelis Escher a San Gimignano, Giancarlo Cauteruccio in Paesaggio Beckettiano con sguardi, con la partecipazione straordinaria di Carla Tatò e Carlo Quartucci, Clinica Mammut con il progetto Melanconie in dedica a Pier Paolo Pasolini, la compagnia Teatropersona che debutta con L’ombra della sera, primo studio, i coreografi Claudio Malangone e Sung Yong Kim con Where are you from. Per finire la mostra Teatro immaginario e il recital Itinerario nel meraviglioso, a cura di Laura Fo.


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