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Attualità giovedì 27 gennaio 2022 ore 14:07

La Valdimerse punta su coltivazioni salutari

Sovicille, Murlo, Chiusdino, Monticiano, Radicondoli e Casole d’Elsa guardano con molta attenzione al distretto biologico



RADICONDOLI — La Valdimerse, con una parte della Valdelsa, si è incamminata con forza verso la direzione del Bio.

I comuni interessati sono Sovicille, che è il capofila, insieme a Murlo, Chiusdino, Monticiano, Radicondoli e Casole d’Elsa

Si tratta di un territorio molto articolato con un’estesa superficie forestale. Il tasso di boscosità è pari al 62%, non solo, in questi comuni il 54% del territorio coltivato è bio, ben 9.485,15 ettari e 220 aziende bio.

La costituzione del distretto consentirà di sostenere le progettualità del territorio anche usufruendo dei fondi dello Sviluppo Rurale e di fondi dedicati alla ricerca e innovazione in agricoltura biologica, ai distretti e alle filiere.

Le finalità e le ricadute sul territorio di un bio distretto sono molteplici, oltre al rafforzamento complessivo del comparto e delle competenze tecniche saranno valorizzati i prodotti biologici e le filiere del territorio aprendo nuovi mercati per i produttori. 

Lo sviluppo delle produzioni biologiche di territorio può creare un effetto moltiplicatore, promuovere ed organizzare attività di ricerca, divulgazione, conoscenza del lavoro dei produttori bio e dei castanicoltori del territorio per mantenere o creare un ambiente più salubre. Ed ancora, favorire lo sviluppo di una proposta turistica basata sulla sostenibilità, l’ecoturismo, lo sviluppo e fruizione di reti di mobilità lenta. .

Per la costituzione del distretto biologico è essenziale il coinvolgimento dei produttori biologici e degli operatori. E, grazie all’impegno della vicesindaco Federica Parrini e dell’agronoma incaricata Monica Coletta, stiamo lavorando su questo - fa notare Giuseppe Gugliotti, sindaco di Sovicille – Nel distretto bio le amministrazioni comunali si impegnano ad adottare politiche di tutela del suolo e dell’ambiente, di riduzione dei rifiuti, di promozione delle produzioni biologiche e dell’agrobiodiversità, di educazione alimentare, l’uso di materiali biodegradabili negli eventi pubblici. Il bio distretto dunque è una iniziativa che incrocia il tema della sostenibilità economica e ambientale”.

“A Radicondoli non da ora abbiamo scelto di orientarci verso la sostenibilità del territorio, il distretto è il completamento di questo percorso – fa notare Luca Moda, vicesindaco e assessore alle Attività Economiche di Radicondoli – Da noi ci sono 43 aziende bio per un totale dell’80% del territorio agricoli già convertiti bio. Non solo, qui sono già state sviluppate esperienze avanzate di agricoltura biologica in filiera, così come è stata effettuata una progettazione integrata con gruppi di aziende, c’è un paesaggio ricco di complessità, un esteso patrimonio boschivo, la biodiversità riconosciuta, un ricco patrimonio storico e culturale, nonché esperienze di turismo sostenibile ed escursionismo, L’obiettivo è far crescere tutto questo all’interno del distretto”.

“L’amministrazione di Murlo considera la costituzione del Distretto Bio un' importante opportunità ed ha aderito fin dall'inizio con entusiasmo - sottolinea il sindaco di Murlo, Davide Ricci - questa iniziativa costituirà per le quarantuno azioni biologiche presenti sul nostro territorio un vantaggio e servirà da stimolo per progredire nella direzione delle produzioni biologiche”.

Se il bio distretto ha già fatto i primi passi, ora serve un Nucleo promotore fortemente motivato che animi la discussione per arrivare a definire obiettivi e priorità di azione. Questo passaggio è fondamentale per arrivare a definire la governance di distretto tra Soggetto referente e Assemblea e dare quindi consistenza all’Accordo di distretto.

Le premesse, possiamo dire, ci sono tutte.


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