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Attualità mercoledì 01 ottobre 2014 ore 20:26

San Domenico, riparte il progetto

Un centro culturale, artigianale e commerciale al posto dell'ex carcere in uno spazio di 5mila metri quadrati



SAN GIMIGNANO — Riparte l'opera di recupero del complesso di San Domenico, l'ex carcere chiuso da venti anni nel pieno centro storico di San Gimignano, grazie alla firma stamani della presa di possesso al cinquanta per cento da parte della Regione Toscana e del Comune di San Gimignano che si riprendono la parte di proprietà della Provincia di Siena, coinvolta nel processo di modifica istituzionale in corso. Primo caso di federalismo demaniale, che nel 2011 portò al passaggio dallo Stato agli enti locali dei circa 5mila metri quadri dell'antico convento divenuto poi struttura detentiva di massima sicurezza, oggi vede ripartire il progetto per farne centro di produzione culturale, artigianale e commerciale al servizio del territorio. Un progetto che in quindici anni, attraverso una serie di fasi con una spesa valutata tra i 17 e i 18 milioni di euro, doterà lo storico centro del senese di un'arena teatrale all'aperto, di un camminamento panoramico sulle mura che lo circondano e punterà anche al restauro della chiesa di Santissima Annunziata che ne fa parte e al recupero delle zone detentive.

“Il passaggio odierno – ha dichiarato l'assessora regionale alla cultura Sara Nocentini in visita al San Domenico accompagnata dal sindaco Giacomo Bassi, dall'assessora comunale alla cultura Carolina Taddei e dal professor Perluigi Sacco, direttore della candidatura per Siena capitale europea della cultura attraversouna nota diffuda dalla stessa amministrazione comunale – consente di dare concretezza ad un progetto importante, perfettamente inserito nei piani regionali che individuano gli investimenti culturali quali asse strategico per far ripartire le economie locali”.

“Con l’incremento della partecipazione nell’assetto societario – ha sottolineato il sindaco Bassi – cresce in ugual misura la voglia di dar corso al progetto esecutivo che sarà reso noto nelle prossime settimane. Crediamo fermamente nella sfida di dimostrare che qui si può far nascere un’industria culturale in grado di creare occupazione e redditività attraverso un’offerta culturale esclusiva”.


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