Stallacce, lavori finiti entro l'anno

Si sta per concludere l'iter per il ripristino del tratto delle vecchie mura grazie ad una compartecipazione tra Regione e Comune

BARBERINO VAL D'ELSA — Soluzione definitiva per via delle Stallacce che entro l'anno tornerà ad essere sicura e transitabile. Hanno preso, infatti, il via i lavori per il secondo e il terzo lotto del progetto di consolidamento del muro franato a Vico d’Elsa lungo una delle principali viabilità che collega la frazione al territorio circostante. Dopo aver reperito i fondi necessari alla realizzazione dell’opera, attraverso la partecipazione ad un bando regionale e il reperimento di fondi propri, il Comune di Barberino Val d’Elsa ha dato via libera al progetto esecutivo e individuato la ditta che entro il 2014 effettuerà l’intervento.

L’area interessata dal crollo è stata analizzata geologicamente e dalle analisi prodotte è emerso che il movimento franoso ha investito un’area situata a circa 200 metri sopra il livello del mare ed è connotata da pendenze superiori al 35 per cento. Gli esperti hanno inoltre evidenziato che il terreno in esame contiene sedimentazioni risalenti al Pliocene, datazione supposta per la stratificazione dell’area caratterizzata da sabbia e argilla. Un terreno dunque che ha iniziato ad abitare l’area valdelsana tra i 5 e 3 milioni di anni fa.

Un’opera complessa con la quale l’amministrazione comunale si pone l’obiettivo di completare l'intervento di consolidamento della cinta muraria di via della Stallacce, crollata in parte alcuni anni fa a causa di una frana. “Grazie all’investimento, finanziato dalla Regione Toscana per un importo complessivo pari a 180mila euro cui il Comune ha aggiunto un proprio finanziamento pari a 55mila euro – commenta il sindaco Giacomo Trentanovi – daremo soluzione alle annose criticità di via delle Stallacce con un’opera che ritengo fondamentale per la sicurezza dei cittadini e la transitabilità della strada, uno degli interventi puù significativi che fa fronte a questa criticità di natura idrogeoloigca ”.

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