"Un museo enologico per la storia della città"

POGGIBONSI — “Sono un enologo, oltre che una poggibonsese e rimango basita del fatto che Poggibonsi, che tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 è stata la città cardine della nascita e dello sviluppo enologico locale, legata a Denominazioni di Origine Controllata e Garantita conosciute in tutto il mondo, non ricordi, non rappresenti e non racconti adeguatamente il suo legame con il comparto vino”. E' questa la presa di posizione di Alessandra Ticci, capogruppo di Forza Italia a Poggibonsi che, in occasione del prossimo consiglio comunale, ha presentato una mozione in cui chiede la creazione di un museo del vino, che vada a rappresentare il legame tra la città e la storia dell’enologia locale. “Nel corso del 1900, Poggibonsi ha fatto del vino uno dei più importanti cardini di sviluppo economico, con la creazione di case vinicole, oltre che a realtà parallele come le fiascaie, i bottai, e lo sviluppo dei primi laboratori di analisi del vino. Tutti contesti importanti, che hanno dato lavoro a tanti poggibonsesi. La nostra città, dal comparto vino, ha poi più volte riconvertito la sua centralità economica spaziando da diversi settori, come il mobile prima e la camperistica poi”. Un cambiamento economico e artigianale che secondo il capogruppo di Forza Italia “hanno fatto perdere nei poggibonsesi il ricordo della cultura del vino legata alla nostra realtà cittadina, fino ad arrivare ai giorni nostri dove, la maggior parte delle persone, non è neanche a conoscenza che queste basi, collegate a doppio filo con le eccellenze enologiche toscane, abbiano avuto origine a Poggibonsi”. Ecco perché un museo sarebbe l'unica occasione per riscoprire quelle radici che hanno fatto la storia di una parte del tessuto economico locale: “Credo fermamente nella riscoperta delle vecchie tradizioni legate al territorio, nella conoscenza e nella rivalutazione della città, in funzione delle sue radici storiche. Progetto che gioverebbe indubbiamente anche sotto un punto di vista di rilancio territoriale e turistico – conclude Alessandra Ticci - specie nell’ottica di una sempre maggiore attenzione, a livello mondiale, nei confronti dell’enologia toscana e dei luoghi che la rendono possibile e la caratterizzano”.

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