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Cronaca martedì 19 luglio 2016 ore 10:19

La Finanza mette nel mirino alberghieri stellati

Sequestrati oltre 300mila euro alla società di cinque imprenditori valdelsani: problemi con il Fisco e tassa di soggiorno non versata al Comune



VALDELSA — La guardia di finanza di Siena ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 325mila euro nei confronti di 5 imprenditori alberghieri presenti nella Valdelsa. Il provvedimento emesso dal G.I.P. del tribunale di Siena, al termine di una articolata e trasversale attività eseguita dai militari della Tenenza di Poggibonsi, ha permesso il sequestro di un immobile, di 3 automezzi, di denaro contante e di alcuni oggetti preziosi, quest’ultimi detenuti in due cassette di sicurezza. I cinque imprenditori, soci della medesima società, sono stati denunciati per sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, mentre, uno degli stessi soci è stato denunciato anche per peculato poiché non aveva provveduto a versare al Comune la tassa di soggiorno riscossa dai propri clienti.

L’intera vicenda trae origine da una preliminare attività investigativa svolta sul territorio e sul web dai finanzieri, grazie alla quale veniva individuato un importante albergo stellato della Valdelsa che operava apparentemente con una partita Iva riconducibile ad un soggetto senegalese risultato essere una "testa di legno".

Gli accertamenti successivi consentivano di accertare che a seguito di una consistente posizione debitoria, maturata soprattutto nei confronti del fisco, i soci della società, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute all’Erario, avevano provveduto a dissipare il patrimonio societario attraverso comportamenti fraudolenti al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione, come alla cessione delle quote sociali ad un soggetto nullatenente, il quale si è trovato, a sua insaputa, amministratore di una società piena di debiti e spogliata di ogni bene. Per quanto riguarda il reato di peculato, le indagini hanno permesso di accertare che l’albergatore, quale agente contabile incaricato di pubblico servizio per la riscossione della tassa di soggiorno dai clienti dell’albergo per conto del Comune in cui aveva sede la struttura turistica, si era impossessato di una somma pari a 114mila euro sottraendola alle casse comunali.


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