Politica

Addio al collegio elettorale di Poggibonsi

Con il taglio dei Parlamentari, finisce anche l'Uninominale Toscana 11, che includeva Valdelsa, Valdicecina e Valdera

Tutti ormai sanno che il 25 settembre ci saranno le elezioni per rinnovare il Parlamento.

Non tutti però si ricordano però che, a seguito del referendum sul taglio dei parlamentari, non ci sarà più il Collegio di Poggibonsi.

Senato e Camera avranno infatti la metà degli eletti: questo significa, di conseguenza, che anche i collegi che i futuri onorevoli rappresenteranno, saranno inevitabilmente più grandi.

Tramonta così il Collegio elettorale uninominale Toscana - 11, il quale eleggeva onorevoli alla Camera dei Deputati, e si chiamava Poggibonsi, in virtù della città più popolosa rappresentata.

Previsto dalla legge elettorale 2017, era formato da 33 Comuni, ovvero da: Capannoli, Casale Marittimo, Casciana Terme Lari, Casole d'Elsa, Castellina Marittima, Castelnuovo di Val di Cecina, Chianni, Colle di Val d'Elsa, Crespina Lorenzana, Fauglia, Fucecchio, Gambassi Terme, Guardistallo, Lajatico, Montaione, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marittimo, Montopoli in Val d'Arno, Orciano Pisano, Palaia, Peccioli, Poggibonsi, Pomarance, Ponsacco, Pontedera, Radicondoli, Riparbella, San Gimignano, San Miniato, Santa Luce, Terricciola e Volterra.

Un collegio che dava rappresentanza a un territorio di piccole e medie città nel cuore della Toscana, comprendente Valdelsa, Valdicecina, Valdera e Cuoio, ovvero una parte omogenea di Regione compresa a cavallo tra le province di Siena, Pisa e Firenze.

Un'area che ha visto prevalere, pur di pochi abitanti, Poggibonsi su città come Pontedera o San Miniato. Oggi però tutto è cambiato.

Il collegio uninominale che interessa la Valdelsa comprende i territori delle province di Siena e Grosseto per una popolazione di circa 487.000 abitanti distribuiti su 63 comuni. 

Il collegio plurinonimale invece è ancora più vasto e comprende ben quattro province: Grosseto, Siena, Arezzo e Livorno. Oggi, a seguito del taglio dei parlamentari è prevista l’elezione di 400 deputati (prima erano 630) e 200 senatori (prima erano 315) riducendo quindi la rappresentatività dei territori.