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Ciminiera, i cittadini fanno ricorso al Tar

Sarà chiesto ai giudici di esprimersi sulle autorizzazioni ambientali della Regione e su quella comunale per costruire il camino

Il Comitato passa dalle vie ai fatti, dopo le proteste e gli appelli si gioca la carta giudiziaria. I cittadini hanno votato all'unanimità di sottoporre al Tar i provvedimenti amministrativi che autorizzano la costruzione della ciminiera.

In particolare viene chiesto al Tribunale Amministrativo della Toscana di esprimersi sull'autorizzazione unica ambientale aggiornata al 19 febbraio 2021. Inoltre viene chiesto ai giudici di stoppare il permesso a costruire, rilasciato dal Comune di Barberino Tavarnelle per i lavori al nuovo camino di 60 metri.

I cittadini si sono mossi anche a livello politico facendo conoscere la vicenda a tutti i livelli, è stata mandata un mail anche al segretario del Pd Letta e all'Onorevole Chiara Braga responsabile ambiente del Pd nazionale. Le Istituzioni dal canto loro sono fermamente convinte che col protocollo d'intesa stipulato tra Comuni e azienda sarà rispettato l'ambiente.

Gli abitanti di Vico sono seriamente preoccupati per la loro salute pubblica. Il prospettato innalzamento della ciminiera, che dovrebbe abbattere i fumi e gli odori, avrà un'altezza di 60 metri. Gli oppositori chiedono che tutti questi progetti vengano fermati immediatamente.

Come spiegano ancora “La concessione della nuova autorizzazione alla distilleria Deta rischia di creare uno scontro fra settori economici che prima contribuivano alla produzione del reddito pro capite degli abitanti dei comuni che si affacciano sulla valle. Le aziende turistico ricettive ed agricole limitrofe infatti saranno sicuramente quelle che si dovranno confrontare per prime con tale cambiamento e le ripercussioni derivanti. Ripercussioni ci saranno nel settore vitivinicolo e sull’indotto turistico, già fortemente provate dalle limitazioni dell’afflusso turistico per il Covid”.

“La concessione della nuova autorizzazione alla distilleria Deta - denunciano - rischia di creare uno scontro fra settori economici che prima contribuivano alla produzione del reddito pro capite degli abitanti dei comuni che si affacciano sulla valle. Le aziende turistico ricettive ed agricole limitrofe infatti saranno sicuramente quelle che si dovranno confrontare per prime con tale cambiamento e le ripercussioni derivanti.

Infine, spiegano che esiste un altro aspetto da non sottovalutare, il possibile deprezzamento del capitale immobiliare della zona, di cui già si stanno evidenziando i primi fenomeni. "Il Comitato non desisterà dal porre in atto tutte le iniziative tese a tutelare la salute di tutti i cittadini" chiosano.