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Questione Deta, il Comitato a spada tratta

Il gruppo spiega il suo punto di vista e ribatte colpo su colpo al sindaco

Gli attacchi politici che stanno infiammando il dibattito sulla costruzione della ciminiera non si placano. Questa volta è il Comitato per la difesa della Valdelsa che prende la parola e ribatte alle dichiarazioni del sindaco.

“Il Comitato - ricostruiscono - ha redatto un documento con delle istanze, presentato a tutte le realtà politiche territoriali, compagine consiliare compresa. Nei vari contatti per concertare la data dell’incontro, questo veniva varie volte procrastinato, adducendo come motivazione gli impegni post elezione del segretario del Pd Letta. Finalmente il 29 marzo ci viene accordato un collegamento per la sera successiva del 30 marzo”.

Nel frattempo, continuano il loro resoconto, erano state organizzati incontri con tutte le forze politiche presenti sul territorio per spiegare le motivazioni della protesta e le istanze richieste dai cittadini. Tutto questo precisano accadeva a marzo. Dopo 2 mesi nessuna data era stata proposta per indire il Consiglio comunale aperto. Da qui la mossa di Progetto futuro che ha presentato una propria mozione per dare il via libera all'incontro tra cittadini e Amministrazione.

“Non si adombri il signor sindaco per presunte offese - sottolineano - Nessuno le ha mancato di riguardo, né alcun epiteto offensivo è stato usato nei suoi confronti. Oggi però le diciamo che ha offeso i cittadini che hanno creduto in lei. Infatti in relazione all’interrogazione sulle vicenda della distilleria Deta, presentata il 18 febbraio, dal consigliere di Progetto futuro Michele Bazzani, e alla richiesta di aggiornamenti per il punto all’ordine del giorno del consiglio del 29 marzo, di conoscere l’iter approvativo dell’autorizzazione alla costruzione della ciminiera, è stato celato ai consiglieri e ai cittadini, che già il 23 marzo era stata firmata la concessione”.

L'unica forza politica che si è fatta portavoce dei cittadini è stata Progetto Futuro rimarcano gli abitanti, quindi plaudono all'iniziativa dell'assemblea aperta.

“Ciò - conclude il Comitato - ci permetterà di manifestare pubblicamente il nostro sdegno, le nostre preoccupazioni, per la salute, l’ambiente, il nostro futuro lavorativo, cosa che al sindaco e a tutte le istituzioni non sono interessate". Una battaglia che vede i due schieramenti sempre più divisi e contrapposti, in attesa dei 2 eventi fondamentali, la pronuncia del Tar e il Consiglio comunale, appuntamento quest'ultimo, che si preannuncia infuocato.