Attualità

Reso pubblico il protocollo sulla distilleria

In una riunione con i cittadini è stato presentato il documento sottoscritto da Enti locali, azienda e Osservatorio del Chianti

I Comuni di Barberino Tavarnelle e della Valdelsa: Poggibonsi, San Gimignano, Certaldo, hanno spiegato ai cittadini, collegati online lo scorso venerdì sera, i punti dell'accordo con la società Deta.

Sono stati infatti definiti i contenuti del protocollo d’intesa, condiviso tra Regione Toscana, gli Enti locali e dall’Osservatorio Polifunzionale del Chianti con la proprietà aziendale. L’obiettivo del documento è quello di monitorare le emissioni dell’azienda e la realizzazione di progetti sperimentali che permettano il riutilizzo dell’energia prodotta dalla produzione dell'alcol.
Inoltre, è prevista la stretta partecipazione dei cittadini a questa operazione di vigilanza, il rispetto paesaggistico della zona, l'implementazione di tecnologie non inquinanti e una filiera locale per le vinacce.

Nello specifico, la Regione Toscana si impegnerà in un percorso di collaborazione con i Comuni firmatari a sostenere le iniziative di promozione della sostenibilità ambientale e favorire l’innovazione produttiva dell’azienda. Ciò avverrà attraverso il monitoraggio di Arpat e con il sostegno di Invest in Tuscany, per sviluppare prodotti innovativi con la materia prima della distilleria.

Il Comune di Barberino Tavarnelle in particolare coadiuvato da quelli limitrofi, informerà i cittadini sui dati registrati da Arpat e pubblicizzerà occasionali open day che l’azienda organizzerà per consentire alla comunità locale di visitare il sito e il ciclo produttivo. Saranno create inoltre aree pubbliche in località Zambra e nella frazione di Vico d’Elsa per realizzare una serie di opere compensative, in particolare nuovi alberi e spazi verdi.

“Uno strumento innovativo che abbiamo inserito tra i contenuti principali del protocollo è il coinvolgimento diretto dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti - commenta l’assessore all’ambiente Serena Fedi - una struttura scientifica internazionale dedicata alla ricerca, alla didattica e alla divulgazione nell’incontro tra cultura scientifica e umanistica che collaborerà nell’attività di monitoraggio olfattivo delle emissioni odorigene dell’azienda, sulla base delle segnalazioni depositate, attraverso una specifica applicazione informatizzata che gestirà i dati analizzati dai tecnici di Arpat e messi a disposizione dall’amministrazione comunale”.

Sarà anche avviato un progetto sperimentale per utilizzare l'energia prodotta dalla lavorazione industriale, trasformarla in una risorsa e utilizzarla per la comunità.
Un progetto corposo e inclusivo che coinvolge anche soggetti terzi imparziali come l'Osservatorio Polifunzionale, istituzione scientifica che con le sue misurazioni darà insieme ad Arpat le risposte ai cittadini. 

Il Comitato non abbasserà la guardia sull'intera vicenda, vigilando e intervenendo quando necessario. La difesa e la conservazione del territorio continuerà.