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Torna a vivere il borgo di Linari

Alle prime propaggini del Chianti dominando la Valdelsa è stato per secoli una piazzaforte fiorentina contro il vicino contado senese, adesso rinasce

L'inconfondibile profilo svetta sulla Valdelsa con una vista mozzafiato su San Gimignano da far invidia a luoghi più gettonati, ì stato per decenni un luogo fantasma. Da alcuni anni sono tornati gli abitanti e il Comune di Barberino Tavarnelle ha deciso di iniziarne il recupero. Il castello in questione è quello di Linari che domina la vallata e la città di Poggibonsi, ma si trova già alle prime propaggini del Chianti.

Con lo stanziamento di un primo fondo di risorse, pari a 250mila euro, l’Amministrazione comunale di Barberino Tavarnelle parte in un nuovo percorso di valorizzazione e recupero del borgo di Linari, uno dei più grandi gioielli architettonici della Toscana, centro di cultura etrusca e medievale. In particolare l’investimento, riguarda la ristrutturazione e alla messa in sicurezza della chiesa di Santa Maria a Linari di origine medievale.

"Si tratta dell’avvio di un lavoro ampio e complesso - spiega il sindaco David Baroncelli - che intende riqualificare l’edificio di proprietà comunale, apriamo un percorso che vuole anche stimolare l’intervento di interessi privati e investire su uno dei centri più belli della Valdelsa. Questo costituisce il primo passo cui ne seguiranno altri, una sfida complessa sulla quale è indispensabile un’azione di svolta che cercheremo di sostenere e affrontare reperendo e destinando risorse pubbliche, progettando gli opportuni interventi in accordo con gli enti preposti".

Il Comune di Barberino Tavarnelle ha aperto un percorso di collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici e architettonici di Firenze al fine di verificare la possibilità di rientrare in possesso di alcuni affreschi, staccati qualche decennio fa, che arricchivano le pareti interne della chiesa di Santa Maria a Linari. 

Il borgo è citato anche da Leonardo da Vinci a proposito della riconquista di Niccolò da Tolentino, di cui conosciamo l’audacia e la forza militare nelle opere più celebri di Andrea del Castagno e Paolo Uccello. Un luogo dove la storia è parte integrante delle architetture e del paesaggio, un luogo suggestivo che finalmente tornerà a respirare vita.