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Si infiamma la battaglia sulla ciminiera

Duro botta e risposta tra sindaco e i cittadini sull'ampliamento dello stabilimento Deta. Gli oppositori contrari ad ogni aumento della produzione

Durissima la replica del Comitato contro la ciminiera alla risposta del sindaco. Il primo cittadino aveva cercato di spiegare che la delibera sulla sospensione dell'attività notturna era stata decisa dall'Arpat e che tale provvedimento era stato attuato.

Secondo il gruppo, contrario al camino e all'aumento della produzione, le condizioni previste per lo spegnimento nella zona non sussistono praticamente mai e pertanto l'ordinanza è inutile. Ma la battaglia tra popolazione e Comune si gioca su un argomento più grande: la costruzione della ciminiera che scombussolerebbe l'equilibrio paesaggistico e aggraverebbe l'inquinamento nel fondovalle.

I cittadini rispondono in maniera perentoria alla replica del sindaco, chiarendo ancora di più i motivi del loro risentimento: "La concessione di sparare più in alto i fumi, dei quali ancora non abbiamo notizie certe circa la mappa delle ricadute. Ma un fatto c'é ed è oggettivo: il nostro sindaco è offeso perché non siamo felici che per otto ore a notte, per un mese, non soffriremo del fetore insopportabile e dei fumi che ci irritano gli occhi e seccano la gola".

Gli abitanti della zona si dicono lieti che l'Asl stia facendo accertamenti, una ulteriore opinione e valutazione di un Ente terzo che possa esprimere un parere sulla questione, dopo quello di Arpat. La verità è che i cittadini chiedono semplicemente di bloccare il progetto. Finché non sarà presa questa decisione, il Comitato lotterà in tutte le sedi legali possibili.