Attualità

Con maglia e ferri aiutano i senzatetto

L'antica arte del lavorare la lana permette ad alcune donne di Barberino Tavarnelle di confezionare coperte per i poveri

I colori e le forme cuciti insieme formano un mosaico, una rete fatta di buone azioni, un'idea che ha preso piede ed è diventata un caso da diffondere. Protagoniste del gruppo di lavoro che si è mobilitato per sostenere l’associazione Sheep Italia, presieduta da Saverio Tommasi, sono 30 donne di varia età che operano all’interno del Tavolo della Pace, coordinato dall’assessore alle politiche della pace Marina Baretta.

Appassionate di uncinetto e lavoro a maglia, le volontarie creano a mano decine di capi in lana da consegnare ai senza casa. Mantelle, copricollo, guanti, cappelli sciarpe, fasce scaldaspalle. Ogni capo che può diventare un alleato perfetto contro il freddo nelle notti invernali, appena iniziate, dei tantissimi senza tetto che rischiano di morire, dormendo per strada.

La prima consegna dei numerosi indumenti, realizzati nel corso del 2020, all’associazione Sheep Italia si è tenuta qualche giorno fa nella sala del Circolo Arci La Rampa di Tavarnelle, in occasione della presentazione dell’ultimo volume di Saverio Tommasi "In fondo basta una parola" Il gruppo di volontarie è condotto dalla passione di Anna Brancaccio, presidente dell’associazione Happy Days e alla guida della sartoria medievale Sartor Antiqua.

Sheep Italia è un’associazione nata con l’obiettivo di realizzare progetti di solidarietà destinati ai senza dimora, e insegna a lavorare ai ferri a tutti compresi i soggetti fragili e coinvolgendo persone svantaggiate economicamente e socialmente anche mediante percorsi di avviamento al lavoro e volti all’inserimento professionale. Una passione antica che resiste al consumismo dei vestiti a basso costo e dei marchi globali, ma anche un caso di buona pratica da diffondere i ogni parte d'Italia.