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Tagli al 118, l'intera comunità si oppone

Il progetto di riorganizzazione temporanea del servizio di emergenza proposto dalla Asl e trova la ferma opposizione di tutti

I primi a dire no sono stati i sindaci seguiti dalle associazioni di volontariato, i partiti politici e i medici che minacciano il ricorso alla magistratura. Un diniego netto e compatto nei confronti del progetto di riorganizzazione del servizio di emergenza sulle ambulanze nel Chianti, che vedrebbe una drastica riduzione delle emergenze.

Adesso sono 3 i medici attivi per coprire il turno di emergenza che secondo il progetti dell'azienda sanitaria saranno temporaneamente ridotti, riducendo le capacità di intervento tempestivo. Il territorio chiantigiano è vasto e non sempre facilmente raggiungibile, in tempi rapidi. Si perderebbe cosi un servizio efficiente che permette di intervenire tempestivamente e di ridurre il carico sui pronto soccorsi dell'area fiorentina e valdelsana.

I sindaci del territorio assieme ai rappresentanti delle numerose associazioni di volontariato che si occupano di primo soccorso hanno espresso il loro no netto a questa proposta, ai quali si sono aggiunti i medici che operano sulle ambulanze pronti alla mobilitazione con una raccolta di firme, tenendo addirittura aperta la possibilità di un esposto alla magistratura. 

Secondo il progetto, ma non c'è ancora una risposta ufficiale dalla Asl Centro, le ambulanze sarebbero presidiate dagli infermieri e sarebbe attiva un'automedica con il dottore a bordo per l'intero territorio. Di fatto quindi si scaricherebbe la responsabilità di molti interventi più lievi sugli infermieri. 

Una proposta che ha ottenuto l'effetto di compattare tutti i cittadini indipendentemente dalle posizioni politiche contro questo progetto, una coesione che dimostra quanto sia importante la salute in queste zone rurali.