Attualità

La toponomastica finisce su Vanity Fair

Il progetto del Comune di dedicare le vie alle donne ha attirato l'attenzione e la collaborazione dell'apprezzato settimanale

Tra le pagine del magazine che, nella versione cartacea, vanta una diffusione pari a 100mila copie, trova spazio l’esempio del comune chiantigiano che ha deciso di rivoluzionare le vie cittadine.

Tutto nasce dalla collaborazione con l’associazione Toponomastica femminile. L'Amministrazione doveva risolvere un problema di omonimia, infatti le due cittadine limitrofe, fino al 2018 Comuni a sé stanti, avevano molte strade col medesimo nome. Da qui l'esigenza di modificare l’intitolazione di una ventina di strade del nuovo Comune. L'idea è stata quella di dare giusto risalto alle donne che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.

Il prossimo passo sarà attivare una consultazione pubblica on line che permetterà ai cittadini di suggerire i nomi a cui intitolare le strade. Le varie candidature saranno selezionate da un’apposita commissione tecnica. E' stato previsto di realizzare entro il 2021, le prime assegnazioni. 

Vanity Fair, nell’ambito di una collaborazione intrapresa con la giunta Baroncelli, accosterà alla targa un Qr code per raccontare la vita e le opere delle protagoniste selezionate.

“Il nostro è un messaggio culturale e di cittadinanza attiva che vuole passare anche dalle strade - spiega il sindaco David Baroncelli - per colmare il gender gap che scaturisce da un dato ineludibile, solo il 4 per cento delle vie è dedicato a donne che nella maggior parte dei casi corrispondono a Sante, martiri e figure religiose. Le strade al femminile non devono più essere un’eccezione, invertiamo la rotta e riscriviamo la storia per dare spazio e identità alle donne invisibili. Lavoriamo insieme per un mondo alla pari che riconosca le donne che hanno fatto la storia”.

Un'iniziativa che ha attirato l'attenzione nazionale sul territorio chiantigiano, un laboratorio di trasformazione culturale, visto che in Italia la maggioranza delle vie cittadine è intitolata a uomini. Una disparità che dovrà essere recuperata.