Cultura

Cambia la data della Divina Commedia

Il Codice miniato di Francesco da Barberino presentato nei giorni scorsi rivela il periodo di composizione dell'opera dantesca

Sommo poeta...

La Divina Commedia è stata composta probabilmente prima del 1310, in un periodo anteriore alla cronologia ipotizzata dagli studiosi fino ad oggi. E’ uno degli indizi più significativi che emerge dallo studio in corso a cura del Centro Pio Rajna sull’Officiolum di Francesco da Barberino, il primo testimone della Divina Commedia, ora disponibile nella riproduzione in facsimile della Salerno Editrice.

Il prezioso documento, perduto e poi ritrovato già dal 2003, è stato presentato per la prima volta in Toscana, in un doppio evento tra Firenze e Barberino Val d'Elsa. Il codice miniato è stato presentato nella Sala del Gonfalone presso la sede del Consiglio regionale e nella sala del Consiglio comunale di Barberino dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, dai sindaci di Barberino e Tavarnelle Giacomo Trentanovi e David Baroncelli, dall'assessore alla Cultura Elena Borri e da Enrico Malato, presidente del Centro Pio Rajna, con il contributo di illustri docenti universitari degli atenei di Padova e Napoli. L'iniziativa è nata dalla collaborazione tra il Consiglio regionale della Toscana, l'Unione comunale del Chianti fiorentino e il Centro Pio Rajna nell’ambito delle celebrazioni per il 750° anniversario della nascita di Dante.

“Con la presentazione di uno dei libri capitali della storia della cultura e della miniatura italiana – ha detto con entusiasmo il sindaco di Barberino Giacomo Trentanovi - avviamo un ampio percorso di valorizzazione del patrimonio letterario legato a Francesco da Barberino e ad altri intellettuali che hanno caratterizzato la storia e l'identità del nostro territorio, un tema su cui riscontriamo un interesse elevato da parte della nostra comunità, come dimostra la massiccia partecipazione dei cittadini agli eventi organizzati nei giorni scorsi”. "Uno degli elementi cardine di questo studio – ha spiegato l'assessore alla Cultura dell'Unione comunale Elena Borri - è l'analisi senza precedenti di un codice miniato costituito da 174 carte, 348 pagine complessive, di cui 70 ad ampia miniatura che fa emergere relazioni interessanti tra i coetanei Francesco da Barberino, Dante e Giotto; un asse culturale a tre punte che ha importanti riflessi sugli studi danteschi, offrendo indizi di una possibile anticipazione della cronologia tradizionale della Divina Commedia. Francesco è il primo contemporaneo di Dante che abbia citato la Divina Commedia, in un’altra sua opera di datazione più tarda, e ora nel suo libro di preghiera, composto tra il 1304 e il 1309, offre elementi per un'anticipazione di quella data".