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Casole-Regione, è ancora scontro

Sulla Geotermia una partita ancora aperta: a nulla per il momento è valso il "no" del referendum popolare

La Giunta Regionale Toscana si è epresse in termini chiari

Il sindaco di Casole d'Elsa Piero Pii nel corso dell'ultimo consiglio comunale aveva definito “un fatto grave” l'autorizzazione dalla Regione Toscana ad alcune “ispezioni” nel territorio comunale riguarda alla geotermia. Scaramucce, tra il primo cittadino di Casole d'Elsa e i vertici regionali, che vanno avanti ormai da tempo e che adesso fanno registrare un'altra puntata, perché la stessa Regione, con una nota, ha risposta seccata alle illazioni di Pii.

“Nessuna prova di forza e nessun abuso. E' la normativa nazionale sulle concessioni minerarie - il decreto 1443 del 1927 – che prevede, in mancanza di accordo bonario tra proprietari dei terreni e titolari di permessi di ricerca, la possibilità di accesso coatto – fanno sapere dall'amministrazione regionale toscana - secondo una procedura di legge che è stata al momento soltanto avviata e che richiede ancora diversi adempimenti, tra cui il sopralluogo e la quantificazione dell'eventuale indennità da corrispondere”.

Gli uffici regionali hanno così fatto il punto sull'autorizzazione ottenuta dalla società Magma Energy per la realizzazione di un pozzetto per sondaggio termometrico nel territorio del Comune di Casole d'Elsa. Chiarendo innanzitutto che tutti i passaggi sono avvenuti nel rigoroso rispetto delle norme in materia, regionali e statali.

“Il pozzetto, tra l'altro, - precisano ancora dalla Regione Toscana - è un impianto di modesto impatto, di poche decine di metri di profondità. Il via libera all'effettuazione dei sondaggi, con l'indicazione delle opportune prescrizioni, è stato dato dopo il superamento della Valutazione di impatto ambientale”. A nulla, dunque, per adesso, è valso il risultato schiacciante del No ai progetti di geotermia nel territorio comunale di Casole uscito fuori dal referendum popolare di qualche settimana fa.