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Castagne, sarà l'anno della svolta

Dopo gli attacchi degli scorsi anni che hanno minato piante e produzione, la Cia parla dell'anno della ripresa, seppur con un ritardo di raccolta

Il cinipide aveva messo a dura prova i castagneti

Dopo le drammatiche annate che hanno messo a durissima prova la produzione di castagne del territorio valdelsano, sembrano finalmente arrivare segnali possono fa capire che questo potrebbe davvero essere l'anno della ripresa. È questa la previsione della Cia Siena in merito alla produzione di castagne visto che dopo il tracollo del 2014, è lecito attendersi una ripresa produttiva del castagno su livelli soddisfacenti, grazie anche ad un andamento climatico che ha limitato l’azione del cinipide, il killer che aveva devastato quasi tutte le aree di poroduzione.

“L’andamento stagionale meno piovoso e umido ha permesso di far diminuire il numero di castagne attaccate da funghi e muffe che aveva paralizzato la produzione del 2014 – ha detto Luca Marcucci, presidente della Cia Siena -. Semmai, la mancanza di precipitazioni piovose nella seconda metà di settembre sta ritardando, fino ad ottobre inoltrato, l’apertura dei ricci e la caduta a terra delle castagne”.

Le prospettive future del comparto nei comprensori senesi vocati alla castanicoltura sono rosee e in grado quantomeno di soddisfare la richiesta che arriva dal mercato locale: anche si ci sarà attendere qualche giorno in più per la raccolta si tratterà comunque di numeri di gran lunga diversi da quelli degli scorsi anni.

“Importante – ha voluto sottolineare Roberto Bartolini, direttore della Cia Siena - il successo che sta ottenendo la lotta biologica al cinipide del castagno con l’introduzione di un insetto antagonista, il torymus sinesis: privati ed enti pubblici lo stanno diffondendo con risultati incoraggianti, provvedendo a salvaguardare i castagneti dagli attacchi”.