Attualità

Atti vandalici, la denuncia del sindaco

Panchine divelte, Cucini vuole che i responsabili chiedano scusa

Il sindaco Giacomo Cucini interviene in merito ai ripetuti atti vandalici che si stanno verificando nei giardini pubblici dove, molto probabilmente a opera di giovani e giovanissimi certaldesi, si sono verificati danneggiamenti agli arredi pubblici come le panchine da poco installate e dove sovente vengono abbandonate in terra bottiglie, lattine e rifiuti dovuti a consumazione di cibo durante la notte.

Dopo aver affidato stamani al proprio profilo Facebook una segnalazione e un appello, il sindaco conferma le sue parole e la sua condanna, invitando tutti ad un'assunzione di responsabilità.

“In due anni l'amministrazione comunale ha investito oltre 50mila euro di soldi pubblici per riqualificare nove aree verdi attrezzate, rifacendo i giochi, acquistando panchine e arredi, e altro ancora – dice il sindaco Giacomo Cucini – non è quindi accettabile che questi beni pubblici possano essere danneggiati e resi inutilizzabili, o anche solo sporcati, da qualche giovane che si annoia o che pensa in tal modo di dimostrare al mondo che esiste. E' una grave mancanza di rispetto nei confronti di tutta la comunità, a partire dalla maggior parte dei certaldesi loto coetanei che mai farebbero atti del genere, e dei loro genitori, che voglio sperare non siano al corrente di quanto accaduto. Non è pensabile, come qualcuno chiede, che la Polizia Municipale o le Forze dell'ordine stiano a presidiare nottetempo tutte le aree pubbliche del paese. I controlli ci cono e siamo impegnati affinchè possano aumentare, ma nessun controllo, umano o elettronico, potrà sostituirsi al senso civico, se quest'ultimo manca”.

“In questi giorni – conclude il sindaco – l'Italia sta affrontando il dramma del terremoto. Di fronte alla tragedia umana di vite cancellate e di interi paesi rasi al suolo, verrebbe di dire che i nostri problemi non sono tali. Però, proprio in momenti in cui questi drammi si consumano, in cui le calamità naturali spiegano tutto il loro potenziale distruttivo, appare ancora più grave la banalità e la maleducazione di chi imbratta e distrugge i beni comuni, perchè questo causerà uno spreco di risorse per rimediare a tali danni, in un momento in cui tutte le risorse, economiche ed umane, dovrebbero essere convogliate per le necessità vere. Invito questi giovani non solo a smettere, ma a venire allo scoperto e chiedere scusa, e qualora questo non avvenga invito chi può avere visto o pensa di avere elementi utili ad individuare i responsabili a denunciare”.