Attualità

"Togliete i vostri risparmi dalle Poste"

Il 7 settembre chiuderanno lomti uffici postali del Chianti: i sindaci lanciano un appello per una dimostrazione di protesta mai vista prima

Una protesta mai vista prima del Chianti, con Comuni, comitati civici, cittadini tutti uniticontro Poste per chiedere l’eliminazione del piano di razionalizzazione che dal 7 settembre porterà alla chiusura e alla riduzione di 5 uffici postali nei Comuni di San Casciano, Tavarnelle, Greve e Barberino, degli sportelli della Romola, Marcialla, San Donato, Vico d’Elsa e Lucolena.

“Poste, noi non dormiamo – ha dichiarato il consigliere comunale Matteini - continuiamo la nostra protesta, convinti di subire una grave perdita di servizio pubblico, insieme a noi, anche la Regione, Anci, Uncem e il Comune, che ha intrapreso un nuovo ricorso al Tar, la via giudiziaria rimane la nostra possibilità più concreta di fermare questa decisione insensata". Non è tutto, visto che il caso del Chianti contro Poste approda anche in Europa, con una procedura di petizione al Parlamento Europeo che ogni cittadino interessato può sottoscrivere.

Una battaglia che andrà avanti anche dopo la fatidica data del prossimo 7 settembre. “Dobbiamo fermare Poste e questo piano scellerato – dichiara il sindaco di Tavarnelle Baroncelli - che rischia di isolare le nostre comunità e privare di un servizio fondamentale soprattutto le fasce deboli della popolazione come gli anziani, invito i cittadini a cessare ogni rapporto con Poste togliendo libretti e chiudendo conti correnti, dobbiamo essere noi a lasciare sola l'azienda e non il contrario". Anche il sindaco di Barberino Val d'Elsa, Giacomo Trentanovi rilancia la battaglia a tutela dello sportello di Marcialla: "Chiedo ai cittadini di fare la loro parte con un gesto concreto, li invito a sottoscrivere la disponibilità a togliere ogni risparmio da Poste e a non usufruire più dei servizi erogati dall'azienda".