Una complicata vicenda, ancora non risolta, quella capitata ad un sessantatreenne di Colle val d'Elsa, Claudio Marinangeli, che ha maturato il requisito di 42 anni e 10 mesi di contributi. Un traguardo molto atteso, con i requisiti richiesti dalla "Pensione per cumulo": tale metodo, previsto come gratuito dalla Legge Fornero, prevede che ogni cassa a cui il pensionando ha versato indichi il suo pro-quota e l'assegno unico del totale lo versi la cassa "finale".
Ma è lui a raccontare che tutto non sarebbe filato liscio dato che "a giugno 2021 avevo presentato domanda di pensione per cumulo, avendo raggiunto il requisito dei 42 anni e 10 mesi di contribuzioni ininterrotte, all’EPPI (Ente di Previdenza dei Periti Industriali), cassa a cui verso attualmente i contributi. Dopo una storia contributiva divisa in versamenti in INPS Agricoltura, INPS Gestione pubblica (ex IPOST), INPS dipendenti, INPS gestione separata e infine EPPI, la mia domanda in data 9 luglio 2021 era stata stata trasmessa da EPPI all’INPS.
Nei diversi accessi presso la sede INPS di Colle di val d’Elsa e tramite contatti informali con EPPI e con l’Ufficio personale di Poste Spa, sono venuto a sapere che Poste Spa non aveva mai ricevuto alcuna richiesta ufficiale da INPS per l’indicazione del pro-quota di loro competenza e che la domanda 'giace ancora presso uno degli uffici dell’EUR'".
Ormai a ridosso della scadenza di un anno dalla presentazione della domanda e all’undicesimo mese dalla protocollazione INPS, il colligiano ha deciso di iniziare a sollecitare risposte in merito.
"Se non riceverò risposta, nella settimana successiva al 9 luglio prossimo, data del protocollo INPS - termina Marinangeli - mi recherò davanti alla sede INPS Eur, presso cui la mia domanda pare si sia 'incagliata'. per una pacifica protesta in cui inizierò uno sciopero della fame incatenato".