Cultura

Dalle Gore passa la storia di Colle

L'attenzione per la vicenda del Tubone, dovuta allo speciale legame che i colligiani hanno con gli antichi canali

Da secoli, al ponte di San Marziale, il fiume Elsa incontra la "steccaia", ovvero lo sbarramento che serve a trattenere l'acqua per deviarla nelle gore grazie ad un sistema di chiuse mobili.

Questo sistema, chiamato "delle gore", ha rappresentato la forza motrice che ha fatto la fortuna di Colle Val d'Elsa, rendendola una delle prime città industriali della Toscana e del centro Italia.

Il tratto più antico, detto “Aldobrandina”, in quanto voluta dal Signore  Aldobrando (o Aldobrandino) dei Pannocchieschi d'Elci, arriva fino a Spugna, in prossimità dell'antica Chiesa di Santa Maria dell'Assunta, per proseguire verso i Botroni, costeggiando l'attuale Piazza Arnolfo e terminare poi il proprio corso tornando nuovamente in Elsa.

Le cronache ci parlano che già poco dopo l'anno mille, esistevano in località Spugna dei mulini, i quali venivano mossi dalla spinta dell'acqua.

L'altro tratto delle gore, che viene fatto risalire al Duecento, si dirige verso "piano", l'odierna Colle bassa, mentre solo nel XIX secolo si aggiunse un nuovo braccio che doveva portare la forza dell'acqua alla "Ferriera Masson".

Solo di epoca granducale invece la costruzione del "Callone Reale", una saracinesca che regola l'afflusso nelle gore.

Questi dati fanno capire perchè i colligiani sono molto affezionati al proprio fiume e al sistema delle gore.

Motivo per cui la Presidente di Italia Nostra, la colligiana Laura Comi, si è mossa contro il progetto del cosiddetto "Tubone": "l'immissione di un tubo di 120 centimetri nell'area di rispetto della Gora Aldobrandina, porterebbe ad una sicura alterazione del sistema delle gore".

Una storia antica che è fatta anche di canali e d'acqua, quella di Colle.

Secoli che non si possono cancellare nei ricordi e nei pensieri.