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Manca acqua nelle gore, ma lavori fermi

La causa sarebbe una frana non lontana da San Marziale, il cui intervento è in attesa di nulla osta della Soprintendenza

Le gore sono una particolarità di Colle, un vanto, che ha fatto della città uno dei primi poli industriali della Toscana.

Non è un caso quindi il fatto che i colligiani vi siano affezionati, e che guardino con preoccupazione quanto si muova attorno a queste antiche canalizzazioni d'acqua.

Non è passato infatti inosservato il fatto che le gore, nelle ultime settimane, siano praticamente in secca, con poca acqua.

Un fatto che ha spinto il consigliere comunale del M5S, Monica Sottili, a presentare una interrogazione per chiedere e segnalare la questione della frana della gora non lontano dal ponte di San Marziale.

Del resto anche i residenti dell'Agrestone avevano manifestato perplessità, per la loro non più attuale "concessione dell'uso delle acque", anche se ovviamente le acque pubbliche sono di competenza regionale. 

All'origine del ritardo sulla sistemazione della frana, di modesta entità, pare un contenzioso del Consorzio Gore e la Soprintendenza.

"L'interrogazione presenta delle inesattezze - la replica del sindaco Alessandro Donati - i giardini pubblici non sono annaffiati da anni con l'acqua della gora, che ha dei problemi di durezza, e non esiste nessun contratto tra Comune e residenti dell'Agrestone per utilizzazione acque, cosa che non era possibile nè oggi nè all'epoca. La mancata rimozione della frana, non poi così piccola, non è dovuta a contenzioso tra società, ma dal fatto che la gora è stata posta a procedura di Vis, ovvero di vincolo dalla Soprintendenza. E le imprese che hanno progettato il "tubone", che hanno il dovere a intervenire, devono aspettare autorizzazioni alla Soprintendenza, cosa fatta a marzo".

Insomma, non si possono eseguire i lavori su di un bene vincolato prima dell'autorizzazione, e se qualcuno lo facesse sarebbe un abuso , un reato penale.

"La PVG e la Mac2 non saranno felici alla nostra contrarietà al progetto Tubone - ha aggiunto il sindaco - ma questo non cambia le responsabilità".

Come a dire, che comunque i lavori di rimozione della frana, si faranno.

"Noi abbiamo apposto la richiesta del vincolo per la salvaguardia del parco fluviale, anteponendo l'interesse collettivo" è stata la difesa del primo cittadino.

Pertanto adesso non rimane che attendere il nulla osta da parte della Soprintendenza di Siena. Un ente invocato a gran voce per tutelare le gore prima, ma i cui ritardi adesso stanno incontrando l'insofferenza di molti cittadini colligiani.