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Torna il cinema estivo

"Giovedì da Leoni" torna in versione estiva dal 7 al 28 luglio, per la sua quarta edizione nel giardino del Museo Archeologico

Con l'arrivo dell'estate, tornano le proiezioni al Museo archeologico, per delle serate all'insegno dei grandi classici.

Il via alla rassegna cinematografica, in versione estiva, sarà il 7 luglio con "Il capo perfetto", dark comedy pluripremiata di Fernando Leon de Aranoa con un formidabile Javier Bardem. Una storia che fa ridere e riflettere, in cui il regista torna, dopo vent'anni dal capolavoro "I lunedì al sole", a parlare delle contraddizioni del mondo del lavoro.

Il secondo appuntamento, il 14 luglio, vedrà invece un significativo cambio di genere, con il documentario di produzione italiana "Sarura - Il futuro è un luogo sconosciuto": un racconto emozionante e originale dai territori occupati della Palestina che è anche un inno alla resistenza e alla dignità umana. Il 21 luglio sarà la volta di "Flee", documentario in animazione, piccolo gioiello cinematografico, candidato agli Oscar e acclamato nei maggiori festival internazionali, firmato dal regista danese Jonas Poher Rasmussen. Gran finale il 28 luglio con l'arena estiva che ospiterà la proiezione di "Lo chiamavano Trinità", con Bud Spencer e Terence Hill: uno dei più grandi cult del cinema italiano che torna al cinema in versione completamente restaurata. Un'occasione speciale che sarà accompagnata da un evento a sorpresa pensato come chiusura di questa edizione di Giovedì da Leoni. Saranno due i tratti distintivi della rassegna: l'intervento degli ospiti autori, produttori a margine della proiezione e l'offerta, nel costo del biglietto, di un calice di vino.

"Dalla prima edizione – sottolinea Damiano Senesi di Kiné - insistiamo molto su questo aspetto: la sala cinematografica deve essere, o tornare ad essere, un luogo di partecipazione attiva, in cui oltre a vedere il film sia possibile dialogare con gli autori o anche semplicemente trascorrere del tempo insieme agli altri spettatori, riappropriandosi di quella socialità di cui abbiamo tanto sentito la mancanza in questi anni di pandemia".