Cultura

Quando la città era ostinatamente ghibellina

Presentazione del libro “Podesteria di Poggibonsi. Gli stemmi di Palazzo Pretorio”, lettura storica attraverso l'araldica

Il Palazzo Pretorio di Poggibonsi, dove sono ancora presenti tracce di stemmi araldici

“Podesteria di Poggibonsi. Gli stemmi di Palazzo Pretorio”: è questo il titolo del libro scritto da Giuseppe Mantelli e Vittorio Parlato, con foto di Carlo Fiorentini, che sarà presentato sabato alle 16,30 presso la sala convegni della Virtus.

Si tratta di una lettura del tutto originale di Poggibonsi fatta attraverso lo studio dell’araldica e delle famiglie locali che diventa uno strumento per ripercorrere la storia della città e della comunità poggibonsese attraverso i secoli.
Partendo dal 1293. data, questa, che segna il momento in cui Firenze impose l’invio del Podestà designato dai fiorentini a Poggibonsi. Gli stemmi infatti, simboli di potere amministrativo, giuridico, militare, sono legati al Podestà che rappresentava il Potere. Questa particolare lettura fa dunque emergere tanti aspetti della comunità poggibonsese, come ad esempio che Poggio Bonizio aveva circa cinque-seimila abitanti prima della distruzione e che successivamente divennero poco più di un migliaio, rimanendo sempre ostinatamente ghibellini. Da qui una costante oppressione da parte del popolo fiorentino che non impedì a Poggibonsi di essere una comunità vivace, con tanti artigiani e molto dinamismo sul fronte del commercio tanto da proporre in maniera costante un mercato settimanale e quattro fiere annuali frequentate da tutta la Toscana.