Cronaca

Dai cespugli spunta una fonte medioevale

Sensazionale scoperta fatta dai tecnici del Comune durante la pulizia dell'area: si punta al recupero e alla musealizzazione del sito

La vasca interna della Fonte medioevale

Torna alla luce dopo circa un secolo una fonte medievale d’inestimabile pregio. La scoperta, nei giorni scorsi a San Gimignano, ad opera di alcuni addetti dell’amministrazione comunale durante i lavori di manutenzione straordinaria nell’area di Bagnaia poco distante dalle mura della città.

“Questa scoperta ci riempie di gioia – ha commentato a caldo il Sindaco Giacomo Bassi – e conferma la straordinarietà della nostra Città e del suo territorio. Concorderemo con la Soprintendenza le modalità di recupero e di musealizzazione del sito”.

Sull’intera zona, negli ultimi anni, si era concentrato l’interesse del Comune turrito su indicazione del funzionario dell’Ufficio tecnico geometra Maurizio Buiani e dell’archeologo Antonello Mennucci. Nel corso dei lavori di pulizia dell’area gli operai comunali si sono imbattuti in un piccolo casotto contenente una scala databile al 1923 grazie a graffiti sull’intonaco e dal quale si accede ad un ambiente sotterraneo, coperto da una volta a botte. A quel punto è stato poi immediato comprendere che la struttura era la medievale fonte di Bagnaia, per la realizzazione della quale, come attestano i documenti d’archivio, già nel 1251 si cercavano le vene. Risulta evidente che, a seguito del progressivo interramento, la fonte, che si apriva verso l’esterno in una grande arcata, era stata definitivamente tamponata proprio nel 1923, salvandola dal riempimento e destinandola all’oblio. La Fonte di Bagnaia faceva parte di un sistema di Pubbliche Fonti, costruite dal Comune nell’arco di venti anni intorno alla metà del duecento, e che il canonico Pecori elenca con dovizia di particolari: Fonte di Docciola, fuori Porta San Matteo, Fonte di Pietra Tonda, fuori Porta San Giovanni, Fonte di Abonda, fuori Porta Pisana e appunto quella di Bagnaia, fuori Porta San Jacopo. Oggi la fonte, quasi interamente di mattoni, torna alla luce integra, con una vasca di circa tre metri e mezzo per sei, completa dei suoi bottini di alimentazione. Nei prossimi giorni sarà effettuato un sopralluogo con gli esperti della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Siena e Grosseto e della Soprintendenza per i Beni Archeologici. In attesa del parere delle autorità competenti in merito al recupero dell’area e della fonte, tutti i partecipanti all’intervento desiderano dedicare questo prezioso ritrovamento alla memoria di Maurizio Buiani recentemente scomparso.