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Geotermia, l'Enel dice no a Magma Energy

Lettera alla Regione contro al progetto di Mensano: "E' troppo vicino ai nostri impianti già esistenti". La Regione con le spalle al muro

L'Enel arriva in soccorso dei cittadini per il progetto Mensano. È di pochi giorni fa la notizia che Enel Green Power avrebbe inviato alla Regione un documento nel quale si afferma che il Pozzo di Mensano 1, proposta come tutti sanno da Magma Energy, dista soltanto poche centinaia di metri da un'altra postazione in concessione alla stessa Enel e che, nel caso, i due pozzi sarebbero talmente vicini da essere incompatibili. Un bell'asso nella manica per la conclusione della vicenda, anche se adesso la parola finale spetterà alla Regione Toscana, in virtù del referendum popolare indetto dal Comune di Casole dove il 96 per cento dei cittadini hanno espresso il proprio dissenso nei confronti del progetto di geotermia. Anche perché, se è vero che le conclusioni dovranno essere tirate dal Governatore Rossi è anche vero che Enel Green Power ha tirato le proprie: “per motivi cautelativi e finalizzati alla preservazione del serbatoio geotermico, e quindi della risorsa oggetto di concessione – si legge nel documento inviato - si richiede pertanto che non vengano perforati pozzi a distanze inferiori ai duemila metri dal confine di concessione e, in ogni caso, dalla postazione Sesta 6bis”. Parole che sottoscrivono anche la gioia dell'amministrazione comunale di Casole, dei cittadini e dei comitati a difesa del territorio perché in questo caso la parola fine potrebbe davvero arrivare in tempio brevi: il caso strano sarebbe che sta per arrivare da una società concorrente e non da istituzioni preposte, ma questa è un'altra storia.