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Latitante albanese arrestato sotto le torri

Ricercato, condannato due anni fa per furti: su di lui anche un mandato di cattura internazionale del tribunale di Tirana. E' agli arresti domiciliari

M.A, classe 1993, era latitante dal settembre del 2013, quando il tribunale di Firenze lo aveva condannato per una serie di furti in una abitazione perpetrati nelle province di Firenze e Prato: l'albanese, pluripregiudicato, è stato trovato dai Carabinieri mentre era in visita ad un parente residente a San Gimignano e quindi immediatamente catturato.

E' da notare infatti come l'uomo in passato l’uomo avesse preso la residenza proprio a San Gimignano e, per questo motivo, era noto, visti anche i suoi precedenti, ai militari turriti. Da sempre l’albanese era solito spostarsi tra l’Albania e l’Italia ma, dopo la condanna, si era trasferito in Albania dove sapeva di poter contare su maglie dei controlli molto più larghe rispetto all’Italia. Lunedì scorso i Carabinieri di San Gimignano lo hanno prima visto all'interno di auto nel centro cittadino, non riuscendo a fermarlo a causa del traffico, e più tardi all'interno della stessa vettura nei pressi di Ulignano. In un primo momento il ricercato ha cercato di evitare i Carabinieri, ma poi non c'è stato niente da fare: gli accertamenti hanno immediatamente evidenziato il mandato di cattura ancora in pendenza e quindi l’uomo è stato arrestato. L’altro connazionale alla guida della vettura è risultato incensurato e quindi è stato lasciato andare. Una volta in caserma, i militari dell’Arma hanno riscontrato anche la presenza di un secondo mandato di cattura, questa volta internazionale, emesso dal tribunale di Tirana.

L’Albanese, infatti, nei due anni di latitanza e si era reso responsabile di una serie di fatti per i quali era stato condannato da poche settimane e, proprio per questo motivo, molto probabilmente, aveva deciso di rientrare in Italia. I carceri albanesi, infatti, sono noti per la loro durezza ed è quindi probabile che l’uomo abbia avuto timore di dover scontare la pena inflitta dal Tribunale albanese in quei carceri. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato sottoposto a giudizio direttissimo, a termine del quale, in attesa della decisione del tribunale di Tirana circa l’eventuale estradizione, è stato sottoposto agli arresti domiciliari