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L'ufficio postale di Pievescola è salvo

Il Tar ha dato ragione ai Comuni interessati. Piero Pii: "Adesso occorre una revisione del piano di riorganizzazione"

La notizia è arrivata nella tarda serata di ieri: il TAR ha accolto il ricorso dei Comuni della Toscana contro la decisione di Poste che prevedeva la chiusura degli uffici postali. Una vittoria importante all'indomani dell'ultima manifestazione di protesta che ha visto tutti i Comuni coinvolti recarsi davanti alla sede regionale delle Poste per esprimere il proprio malcontento. "Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana – si legge nel documento - accoglie la domanda cautelare e per l’effetto sospende l’esecuzione dell’atto impugnato con motivi aggiunti. Condanna Poste Italiane S.p.a. alla rifusione in favore del Comune ricorrente delle spese della presente fase cautelare, che liquida in complessivi euro 1500, oltre agli accessori di legge”. Poste deve quindi fare un passo indietro e rimandare i propri propositi. Per adesso l'ufficio postale di Pievescola è salvo: “Può partire adesso, insieme a tutti gli altri Comuni toscani, la battaglia per ottenere una profonda revisione dell'assurdo piano di riorganizzazione di Poste Italiane – ha detto in una nota il sindaco di Casole d'Elsa Piero Pii - determinante sarà l’atteggiamento del Governo che, come proprietario di Poste Italiane, ha la piena responsabilità delle decisioni che vengono assunte dall’Amministratore di Poste Italiane che ha lui stesso nominato”. Secondo le dichiarazioni di soddisfazione da parte del Comune di Casole, infatti,si ha come l'impressione che sia stata vinta la battaglia ma non la guerra. “Lo Stato – ha sottolineato ancora Piero Pii - deve continuare a garantire il servizio universale di Poste Italiane. Occorre una ampia partecipazione di tutta la popolazione di Pievescola, e di tutto il Comune di Casole, per sostenere l'azione dell’Amministrazione Comunale con l'obiettivo di mantenere aperto un ufficio così importante come quello di Pievescola”.