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"Meglio non pagare l'Imu agricola"

La Cia consiglia gli associati valdelsani, salasso con le nuove classificazioni: tutti i Comuni divisi secondo la nuova normativa

Tempi duri per gli agricoltori

Imu agricola? Meglio non pagarla. A dirlo, o meglio a suggerirlo ai propri associati, è la Confederazione Italiana Agricoltori di Siena che anche in Valdelsa conta un considerevole numero di persone operanti nel settore agricolo.

“L’Imu è un prelievo insostenibile per gli agricoltori. Consigliamo i nostri associati a non effettuare per il momento alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Governo che sollecitiamo venga adottato tempestivamente”. E' questo ciò che sottolinea la Cia Siena, sulla vicenda Imu a pochi giorni dal responso del Tar del Lazio del 21 gennaio, che se non dovesse confermare lo stop al decreto obbligherà il pagamento dell’Imu 2014 entro il 26 di questo mese. La nuova classificazione prevede tre fasce: comuni in pianura (fino a 280 metri di altitudine) dove tutti i terreni sono soggetti a Imu, i comuni con altitudine fra 281 e 600 metri, dove non pagano i Coltivatori Diretti e gli Imprenditori agricoli professionali, sopra i 600 i comuni sono considerati montani e tutti i terreni sono esenti dal pagamento Imu. Quindi rispetto alla precedente classificazione Istat molti comuni della fascia intermedia, che prima erano considerati montani, adesso si trovano un Imu da pagare. Casole, Radicondoli e San Gimignano rientrano nella seconda fascia, mentre Colle di Val d'Elsa, Poggibonsi, Monteriggioni rientrano nella classificazione “pianura”.