Cronaca

Nuova bufera giudiziaria su Monteriggioni

Venticinque persone iscritte nel registro degli indagati: autorizzazioni edilizie concesse dal Comune su terreni non idonei

Nuovo ciclone giudiziario abbattuto sul Comune di Monteriggioni con una nuova inchiesta aperta dal parte della Procura della Repubblica. A rivelare i nuovi scenari è l'edizione odierna de La Nazione, parlando di venticinque nuovi avvisi di garanzia e il sequestro di terreni e aree destinate e nuovi insediamenti produttivi. Tra le persone iscritte nel registro degli indagati ex amministratori locali, tecnici e professionisti, ma non l'ex sindaco Bruno Valentini, attualmente primo cittadini di Siena: i reati che sono stati contestati vanno dall’abuso edilizio al non rispetto dei vincoli paesaggistici, all’aver indotto alcuni a dichiarare il falso.

I provvedimenti firmati ieri dal procuratore capo Salvatore Vitello e dal sostituto Nicola Marini hanno portato la squadra di polizia giudiziaria dei carabinieri e la polizia municipale di Monteriggioni a porre i sigilli su numerosi lotti alle Badesse e perfino una porzione di terreno a ridosso di un’apertura delle mura medioevali del castello di Monteriggioni. Come ricostruito dal quotidiano, la vicenda parte dal 2008 quando nella zona della Badesse iniziano alcune lamentale perché a causa di forti piogge gran parte dell'area finisce sott'acqua. Una vicenda che parte piano, con indagini e documenti scottanti, alcuni dei quali rivelano che erano state date autorizzazione a costruire nuovi insediamenti produttivi in un’area sulla quale insistono tre differenti vincoli, nonché, come dimostrato, soggetta a rischi idrogeologici. Una situazione abbastanza anomala, come il fatto che l'amministrazione comunale del tempo possa aver dato l'autorizzazione per l'edificabilità di questi terreni.