Cultura

Ospedali medioevali, lezione in biblioteca

Alla "Braccagni" di Colle incontro culturale della Società Storica della Valdelsa con la Professoressa Piccinni

Importante conferenza storica organizzata dalla Società Storica della Valdelsa
per questo pomeriggio alle 17,30 alla biblioteca “Braccagni” di
Colle, occasione in cui Gabriella Piccinni tenterà di far entrare il
pubblico in una atmosfera decisamente particolare quele
è quella che si può rintracciare nelle “Immagini
di vita quotidiana in un ospedale medievale: il Pellegrinaio
di Santa Maria della Scala di Siena”. Gli ospedali medievali, come si legge dalla presentazione dell'evento fatta dalla Società Storica
della Valdelsa,rivolsero la propria attività a uno spettro ampio di destinatari
(bambini abbandonati, anziani, poveri, impoveriti, viaggiatori e
pellegrini, vedove, fanciulle senza dote, partorienti, malati acuti e
cronici, come i lebbrosi), erogarono varie forme di servizi
differenziati e gratuiti, come ricovero, sostegno materiale e morale,
elemosina in cibo e vestiti, anche a domicilio, cure mediche, doti,
letti per i viaggiatori. Contribuirono anche alla costruzione di un
“futuro” per i bambini abbandonati dai genitori (nel lavoro, nel
matrimonio, nel convento o come figli adottivi all’interno di una
nuova famiglia) e talora offrirono a persone pure benestanti ma in
difficoltà per l’età avanzata o per una sopraggiunta solitudine
familiare (coppie di coniugi anziani, vedove o vedovi) camere o
piccoli appartamenti in cambio del dono di un proprio bene, oppure di
un deposito di denaro. Tutto ciò è ampiamente testimoniato nella
documentazione dell’ospedale senese di Santa Maria della Scala ma è
anche ricostruibile attraverso una serie di stupende immagini. Tra
il 1434 e il 1444 infatti tre pittori senesi, Lorenzo di Pietro detto
il vecchietta, Priamo della Quercia e Domenico di Bartolo, artisti
noti a Siena e anche aggiornati sulle novità stilistiche che si
stavano diffondendo a Firenze, ricevettero l’incarico di notevole
importanza della decorazione pittorica della sala principale
dell’ospedale senese, chiamata pellegrinaio. L'idea, come
spiegherà la Professoressa Piccinni nel suo intervento,
era di fare di quello spazio, austero e solenne, non solo il luogo di
accoglienza dei viandanti e dei malati, ma anche un luogo di
rappresentanza nel quale fossero esaltate la grandezza e il prestigio
dell’ospedale e celebrate la pietà, la carità, la munificenza,
l’accortezza amministrativa dei suoi rettori. Un
incontro per entrare a pieni polmoni in una storia d'altri tempi ma
che ha caratterizzato fortemente la formazione culturale senese.