Attualità

Ospitalità agli anziani, novità a Casole

Progetto della Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa con la società della Salute e approvato dalla Giunta Regionale

C’è anche Casa Ginestra tra le 16 realtà della Toscana autorizzate per la sperimentazione di nuove soluzioni abitative per anziani fragili autosufficienti. Si tratta di percorsi assistenziali basati su forme di residenzialità sociali e solidali, integrate nella comunità locale ed in grado di mantenerne condizioni di benessere psico-fisico di persone che non possono continuare a vivere presso la propria abitazione ma per le quali è indispensabile una soluzione che possa garantire loro continuità nello stile di vita e identità.

Il progetto di sperimentazione su Casa Ginestra, presentato dalla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa con la Società della Salute e approvato dalla giunta regionale, partirà in questi giorni.

“L’idea della Regione Toscana, che noi abbiamo sposato in pieno già da alcuni anni – ha detto il nuovo Direttore Generale della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, Andrea Dilillo – è la promozione sul territorio di nuovi percorsi assistenziali diretti alle fasce deboli della popolazione. Tra queste gli anziani occupano un posto importante, in particolare quelli fragili che hanno bisogno di protezione e di forme diverse di assistenza e residenzialità. L’obiettivo che ci siamo dati sin dall’inizio è stato di costruire una realtà abitativa in cui la qualità della vita dell’anziano fosse al centro di tutte le attività. Casa Ginestra a Casole d’Elsa è una realtà unica nel suo genere, perché offre una forma di residenzialità di tipo sociale e solidale, che coniuga il benessere psico-fisico degli ospiti con un nuovo modello abitativo a contatto con la comunità locale, in uno spazio di relazioni, reciprocità e affetti che rende il tempo ancora a disposizione degno di essere vissuto pienamente.”

Casa Ginestra, nata nel 2011 dalla trasformazione della Residenza per Anziani di Casole d’Elsa in una Comunità Familiare, per volere delle istituzioni locali e della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, sposta l’attenzione da una dimensione esclusivamente assistenziale ad una assistenziale, affettiva e relazionale. Gli ospiti hanno una fragilità legata per lo più a situazioni familiari difficili o inesistenti: sono cioè anziani che non possono vivere da soli, pur essendo autosufficienti, perché spesso privi di risorse economiche o abitative e con disagi motori o psichici.

La struttura, ospitata all’interno dello storico Palazzo d’Albertis, nel pieno centro del comune casolese, è completamente priva di barriere architettoniche e questo consente agli ospiti di poter condurre una vita autonoma, grazie anche alla predisposizione di spazi ed impianti tecnologicamente attrezzati per garantire sicurezza e comfort, erogazione di sistemi di telesoccorso. Inoltre la collocazione territoriale favorisce e assicura continuità, integrazione e socializzazione con la comunità locale circostante.