Attualità

Attività didattiche, tanti progetti

Sociale, formazione, laboratori: percorsi formativi in tutti le scuole di Poggibonsi

“Con la conferenza zonale avevamo deciso già a fine giugno di utilizzare i fondi del Pez (Piano educativo zonale) per interventi specifici sulla disabilità anche nelle scuole superiori. Come indicato dalla regione Toscana, utilizzeremo questi fondi per fare interventi in classe con educatori nelle scuole dell'obbligo. Questo a livello di area Valdelsa. Gli interventi, infatti, sono gestiti dalla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa che, dopo aver eseguito dei rilievi, si occuperà di individuare il bisogno. Abbiamo già parlato con le scuole del territorio e nelle prossime settimane partiranno i nuclei di valutazione”: queste le parole dell'assessore alle politiche scolastiche del Comune di Poggibonsi riguardo alle offerte e ai servizi scolastici che verranno effettuato negli istituti di Poggibonsi. 

“Altro progetto su cui stiamo lavorando è quello dell'abbandono scolastico. Lo scorso 13 luglio - continua ancora l'assessore - abbiamo fatto, alla presenza dell' Asl e della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, una riunione con le scuole nel corso della quale abbiamo presentato i risultati dello scorso anno del progetto fatto con gli operatori di strada e abbiamo anche rilanciato facendo propria questa esperienza e cercando di estenderla specificatamente sull'abbandono. Anche in questo caso utilizzeremo i fondi del Piano educativo zonale. La Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa sta lavorando al progetto che poi presenteremo alle scuole già a inizio settembre”. Spazio anche ai bambini più piccoli, proprio per continuare, come ha precisato l'assessore, nel progetto generale di una offerta formativa sempre pi concreta: “Riguardo ai più 'piccoli', quest'anno abbiamo lavorato con i due comprensivi del Comune per poter mettere a punti l'idea di costruire un momento definito e specifico perché i bambini possano raccontarsi nel passaggio da un livello di scuola a quello successivo e quindi dal nido all'infanzia e dall'infanzia alla scuola materna. Abbiamo scelto come elemento un libro, una storia: per ogni bambino è stato individuato un libro traghettatore che parla di lui e che serve appunto a costruire un percorso di condivisione tra gli educatori e gli insegnanti. Un modo per dare continuità, costruire collegamento e tenere al centro il bambino sottolineando questo importante passaggio di crescita. Insieme al libro traghettatore ci sono altri due elementi: il diario personale e una serie di griglie di osservazione e esperienze che il bambino fa e che sarà utile al lavoro degli insegnanti che lo accoglieranno. Inoltre già dalla scorso anno i bambini dell'ultimo anno di materna vanno in visita alla scuola primaria, accolti da maestre e alunni. Un altro modo per sottolineare e dare importanza alla continuità”.