Una serata tutta dedicata alla danza quella di martedì 15 
marzo al Politeama. Alle 21 la serata sarà aperta dalle coreografie 
ispirate a “Il lago dei cigni” e rappresentate dagli allievi di cinque 
scuole di danza del territorio che hanno partecipato il 21 febbraio al 
workshop domenicale con la compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna 
Brocanello. Parteciperanno alla serata, con brevi coreografie 
interpretate dai giovani allievi, il Centro Opus Ballet con la 
coreografia di Ilaria Landi e Marilù Urciuoli, A.S.D. Ballet Academy con
 la coreografia di Irene Chiti e Sandra Cipriani,  A.S.D. Scuola danza 
San Gimignano con la coreografia di Luisa Guicciardini, Sinfonia della 
danza con la coreografia di Isabella Lorenzi,  A.S.D. Sulle punte con la
 coreografia di Giulia Ambrosio, Danza nel mondo con la coreografia di 
Fabiana Meini. Gli allievi delle scuole di danza avranno un’occasione 
per diventare protagonisti e per aprire lo spettacolo dei professionisti
 dell’ Opus Ballet che porteranno in scena “Il lago dei cigni” con le 
coreografie di Loris Petrillo.
Il Lago dei Cigni, uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX 
secolo, musicato da Čajkovskij, viene indagato attraverso la danza 
contemporanea: le coreografie di Loris Petrillo per i danzatori della 
Compagnia Opus Ballet in una complessa operazione di attualizzazione 
dell’opera e di riscoperta del suo nucleo originale e centrale. 
L’intenzione è di rivoluzionare il modo di leggere il Classico 
attraverso il Contemporaneo, partendo dal mito sotteso all’Opera stessa 
per ritrovarne le radici e i legami con l’uomo oggi:  il Contemporaneo 
attraverso il mito diventa favola, che si trasforma in Racconto Danzato.
 Da questo è partito il coreografo Loris Petrillo con i danzatori della 
Compagnia Opus Ballet lavorando all’interpretazione di una danza 
concreta e fisica, dove ciò che spinge l’azione è il movimento istintivo
 e puro. Loris Petrillo in questa nuova produzione affronta l’opera di 
repertorio ridandole nuova vita attraverso una forte attenzione al 
testo, grazie anche alla collaborazione del drammaturgo Massimiliano 
Burini, riconsegnandola alla contemporaneità servendosi di una danza 
fortemente improntata alla fisicità. Una fisicità quasi istintuale e 
animalesca, che restituisca al cigno la sua natura senza mai tradirne la
 straordinaria eleganza.