Attualità

Nuovo protocollo per il parto in acqua

Un progetto per rilanciare un modalità naturale molto apprezzata negli anni scorsi e considerata sicura per madre e nascituro

L'obbiettivo è ridurre al minimo il ricorso al taglio cesareo, da qui l'idea di rafforzare metodi di nascita più naturali. È quello adottato all’ospedale di Campostaggia. 

"Siamo partiti dall’idea di costituire un ambulatorio unico che prenda in carico le donne in gravidanza in cui alla terza ecografia si riscontri la presentazione podalica del nascituro. Un percorso che ha la finalità, prima di tutto, di informare le donne dell’importanza di mettere in campo tutte le azioni possibili per favorire il parto naturale, senza alcun rischio per madre e bambino - spiega Massimo Gabbanini, direttore dell’Uoc Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Campostaggia -. Questo è un Ospedale amico del bambino e siamo impegnati per favorire al massimo, ove possibile, il parto spontaneo rispetto al taglio cesareo, seguendo le raccomandazioni e le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità e della Regione Toscana".

Una pratica raccomandata dalle linee guida dell’Oms ormai da oltre dieci anni e che non comporta rischi per il feto e per la madre.

Come testimoniano Dybril Bassoum e Fatim Demba, genitori del piccolo Ousmane nato nei giorni scorsi con un parto naturale grazie proprio alla manovra di rivolgimento esterno. “È andato tutto bene - affermano i neo genitori -, abbiamo accolto con favore questa opportunità quando ci è stata prospettata, perché volevamo evitare l’intervento con il cesareo e questa manovra ha consentito di partorire naturalmente e senza alcun problema per mamma a bambino. Ringraziamo chi ci ha consentito di vivere con la massima serenità questa esperienza”.

Una modalità già diffusa a Campostaggia negli anni passati quando aveva avuto un certa notorietà a livello nazionale. Un miglioramento quindi di una pratica già consolidata e praticata nell'ospedale valdelsano.