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Podalico e senza cesareo, parto record in Valdelsa

Intervento complesso per una nascita un po' complicata ma fortunatamente tutto è andato per il meglio per madre e bebè

“Tutto ok, ho solo un dolore lieve. La bimba sta bene, si attacca al seno ed è vivace”. Sembrerebbe un commento come tanti di una puerpera, eppure la storia di Anna, nome di fantasia, e di sua figlia è particolare. Domenica 10 luglio a Campostaggia, la neomamma ha partorito naturalmente nonostante la piccina fosse in posizione podalica. Usualmente, in questi casi si programma un cesareo, più sicuro. E anche per Anna l’operazione era prevista tra tre settimane. Però la sua piccola ha avuto fretta di uscire ed ha accelerato i tempi.

“Inizialmente non pensavo che fosse giunto il momento della nascita, e invece arrivata a Campostaggia ho iniziato a sentire che forse c’ero, ad ogni contrazione mi veniva da spingere”, dice Anna.

La mamma partoriente è stata prontamente presa in carico dallo staff del dipartimento di Ostetricia e ginecologia di Campostaggia, in particolare dalle ostetriche Serena Moretti, Valentina Torrente ed Erica Bianchi, e dalle ginecologhe Alessandra Gatti e Chiara Voltolini. Quest’ultima spiega la difficoltà di una nascita podalica naturale: “Vi è un aumentato rischio per il neonato di asfissia, lesioni traumatiche e mortalità. Per questo viene programmato il cesareo. In questo caso lo stadio avanzato del travaglio ha impedito anche il ricorso a quello di urgenza. La bimba è nata applicando le classiche manovre di assistenza al parto podalico per facilitare l’estrazione degli arti e il disimpegno della testa fetale. È andata bene, la piccola ha pianto subito”.

Il direttore di Ginecologia e ostetrica dell’ospedale valdelsano Massimo Gabbanini è felice del suo team: “Sono orgoglioso, tutti il personale presente ha reagito con prontezza in una situazione tutt’altro che facile. Mi piace sottolineare come il nostro sia un lavoro di equipe, dove tutti, dalle ginecologhe alle ostetriche, passando da pediatri e anestesisti, collaborano per aiutare i nascituri e le loro mamme”.

Una storia a lieto fine che conferma l'ottima preparazione del nosocomio valdelsano in particolare proprio nell'ambito dell'ostetricia e della pediatria.