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Raddoppio Empoli-Granaiolo, la Valdelsa esulta

Opera attesa da anni. Marrucci: “Sono felice”. Bussagli: “Un intervento strategico”. Altri 100 milioni per l'elettrificazione

Si è tenuta ieri in Regione a Firenze alla presenza dell'assessore Ceccarelli, i Sindaci e i vertici di Rfi, la conferenza di presentazione del progetto di raddoppio della ferrovia Empoli-Siena nel tratto Granaiolo-Empoli.

L'opera ha un valore complessivo di 267 milioni di euro, 4 anni di lavori a partire dal 2022, nella quale è compresa l'elettrificazione fino a Siena per altri 100 milioni di euro e dall'anno prossimo entreranno in funzione i nuovi treni ibridi.

Un po' di numeri: 10 km di raddoppio, 13 passaggi a livello soppressi, opere di mitigazione idraulica 267 milioni di euro, di cui 167 per il raddoppio e i restanti per l'elettrificazione, lavori al via nel 2022.

L'opera interessa molto da vicino anche i Comuni dell'area senese, la linea è molto usata dai pendolari di Poggibonsi e San Gimignano per recarsi a lavoro nel capoluogo toscano, infatti sia Marrucci che Bussagli erano presenti alla conferenza e hanno entrambi espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, prevedendo solo vantaggi nel miglioramento dei collegamenti con Firenze da un lato e la costa pisana e livornese dall'altro.

Allo stato attuale la linea ferroviaria presenta molte criticità dovute all'infrastruttura obsoleta, un singolo binario e treni vecchi accentuano lentezza e ritardi infiammando le critiche dei pendolari che si trovano spesso, a perdere troppo tempo in viaggio per i ritardi dei treni.

Il raddoppio mira proprio a ridurre le problematiche e rendere più stabile la circolazione dei treni. A opera conclusa il doppio binario interesserà il tratto da Empoli a Poggibonsi, infatti dopo Granaiolo è già attivo da anni.

Resta aperta la questione nel tratto finale dove un raddoppio sarebbe molto costoso, tante opere da costruire per adeguare la ferrovia ai canoni moderni.

Sicuramente l'opera apporterà benefici consistenti, ma resta da affrontare il nodo dell'area senese dove le linee per Chiusi e Grosseto sono ancora al secolo scorso. Il rischio di un'opera a metà al momento è davanti agli occhi di tutti.