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Tumore all'utero, è il mese dello screening

La testimonianza di Claudia che grazie ai controlli fatti a Campostaggia ha scoperto in tempo e sconfitto la malattia

Ha 48 anni e tanta voglia di vivere e di raccontare la sua storia. Claudia racconta la sua storia fatta di timori, paure ma, soprattutto, di un bellissimo lieto fine: “Ti arrivano i risultati del pap test e ti segnalano che c’è una lesione di alto grado. Ti blocchi, riguardi il referto e ti si secca la bocca. Cerchi su internet, ti incupisci, ti senti già tra la vita e la morte. Meno male, prima che mi sentissi già condannata, sono stata contatta dallo centro screening di Campostaggia per una colposcopia, durante la quale, facendo una biopsia, mi è stata confermata una lesione al collo dell’utero. Prima di un mese, mi è stata fatta una conizzazione, e il risultato istologico di questa ha evidenziato nella zona asportata un carcinoma in situ, la forma precedente di quello invasivo. A due anni dall’intervento, sono negativa a tutti gli esami di controllo. Negativa e felice. Non posso che ringraziare il reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Campostaggia”.

Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione dei tumori al collo dell'utero, un'occasione per ricordare quanto il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione delle donne per avere un monitoraggio costante e sicuro della propria salute. Non c'è niente da dover fare se non presentarsi all'appuntamento che fornisce l'azienda sanitaria secondo un calendario temporale prestabilito. Sistema semplice, efficace e gratuito per tutte le donne dai 25 fino ai 64 anni.

Il pap test dedicato alle ragazze tra i 25 e 33 anni deve essere ripetuto ogni 3 anni, mentre l'hpv test (nella fascia 34-64 anni) volto alla ricerca del papilloma virus ogni 5 anni. Studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che proprio il papilloma virus può determinare l'insorgere del tumore al collo dell'utero, non tutte le donne che lo contraggono sviluppano il tumore, ma il virus è la causa dell'insorgenza della malattia.

Il rispetto del calendario delle visite programmate  è l'elemento chiave per la salute della cervice uterina, il tempo è determinante per curare questa malattia. Qualora una donna non possa presentarsi all'appuntamento o si renda conto che non è stata chiamata nel periodo previsto la stessa può prendere contatti con con la Segreteria screening dell'Area provinciale di residenza.

Una battaglia che fortunatamente in molti casi si risolve in modo felice per le donne che la affrontano, ma la prevenzione gioca un ruolo determinante perché questa lotta si concluda nel migliore dei modi.