Attualità

Ranza, soliti problemi e solite violenze

Un detenuto da fuoco al materasso, mentre un altro tenta la fuga: una struttura con carenze di organico e sovraffollamento dei carcerati

L'episodio di ieri al carcere di Ranza di San Gimignano ha di nuovo riaperto una ferita mai rimarginata riguardo ad una struttura che presenta gravi difficoltà di organico e di gestione.

Un detenuto infatti, secondo la ricostruzione divulgata dal sindacato Osapp, ha dato fuoco al materasso per protesta e tre agenti della polizia penitenziaria sono rimasti intossicati e un altro carcerato approfittando della confusione ha tentato di fuggire. Quando è scattato l'allarme antincendio gli uomini in divisa sono subito intervenuti: tre sono entrati nella cella dove il carcerato aveva appiccato l'incendio, mentre altri hanno allontanato i detenuti che si trovavano nelle celle vicine. Momenti di agitazione e di confusione generale che hanno permesso ad un altro detenuto di tentare la fuga, fino ad essere bloccato successivamente. C'è voluta oltre un'ora per far tornare la situazione alla normalità, anche perché sono emersi i soliti problemi di sovrannumero dei carcerati e soprattutto un organico ridotto dei dipendenti. Una situazione che va avanti da anni, con il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi che ha cercato più volte di alzare la voce nei confronti del Ministero di competenza, fino ad adesso senza successo. Mentre quasi a cadenza mensile si susseguono episodi di violenza come quello di ieri.