Cronaca

Rimor, Natale amaro: pronti 80 licenziamenti

La società ha deciso di venedere un ramo d'azienda: perplessità tra i sindacati che vanno all'attacco

Nonostante i vari incontri tra le parti, gli sforzi degli amministratori locali e le necessità di salvaguardare tanti posti di lavoro, è un Natale amaro per il settore valdelsano del camper. Decisioni nebulose e non certo positive sono state prese all'interno di una delle più grosse azienda, ovvero la Rimor, come hanno riportato i sindacati.

Si è svolto un incontro tra i vertici della società Autocaravan Rimor spa e le parti sociali durante il quale l’Azienda ha dichiarato di voler procedere alla cessione di uno o piu rami d’Azienda in esercizio ad altra Società. La cessione coinvolgerà solo il 50% dei dipendenti, gli altri 80 lavoratori, dopo il periodo di CIGS, saranno licenziati.

“Rigettiamo fermamente questa decisione – spiega la FIOM CGIL di Siena – perché esiste un’alternativa, ovvero l’utilizzo dei contratti di solidarietà. L’Azienda, invece, mira solo a liberarsi dei debiti e così la produzione dei camper nello stabilimento Rimor andrebbe a ridimensionarsi in quanto la maggior parte delle attività sarebbe esternalizzata con la logica conseguenza che rimarrebbe solo l’assemblaggio delle componentistiche prodotte da terzi e la commercializzazione”.

“La soluzione più ovvia – insiste il sindacato – rimane il contratto di solidarietà per tutti i 159 dipendenti, ma l’Azienda non ne vuole sapere. Abbiamo chiesto di conoscere il piano industriale e di avere spiegazioni su come intendono gestire la produzione futura e quali sono i rami d’azienda che intendono cedere, ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposte, tranne l’inaccettabile proposta di un accordo che pone 80 dipendenti fuori dalla produzione”.

“Ad ora l’unica cosa certa – aggiunge la FIOM – rimane la scadenza del 31 gennaio 2014 per il deposito del ricorso per l’ammissione al concordato al Tribunale di Siena e la volontà dell’Azienda di procedere alla cessione di uno o più rami d’azienda anche se non sono state avviate le procedure previste dalle norme dell’art. 47 della Legge 428/90″.

“Si pretende però – conclude l’organizzazione sindacale – che i lavoratori firmino preventivamente al buio una liberatoria alle garanzie previste dall’art. 2112 del codice civile, permettendo all’Azienda di liberarsi dei suoi problemi, che verrebbero quindi scaricati totalmente sui lavoratori, costretti ad accettare condizioni capestro; poi, 80 di loro, perderanno anche il posto di lavoro".