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Turismo, "Pasqua nera in zona rossa"

L'amara riflessione del sindaco di San Gimignano sul blocco degli spostamenti interni, ma con la possibilità di volare all'estero

"La Pasqua in zona rossa sarà nera". Un affermazione che rende bene l'idea dell'umore del sindaco di San Gimignano Marrucci che in un post su Facebook si esprime con tono deciso sulla crisi turistica. 

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la possibilità di andare in vacanza all'estero, mentre in Italia non ci si può spostare nel Comune limitrofo. Una beffa enorme per tutti gli operatori turistici, un danno per le città turistiche come quella che amministra. 

"Finora ho sempre difeso le limitazioni agli spostamenti necessarie per frenare il contagio e a migliorare la situazione sanitaria, ma il viaggio all’estero è intollerabile mentre si nega quello, ad esempio, a pari condizioni, tra le città d’arte italiane, come San Gimignano".

Il primo cittadino chiede che si elabori un piano di rilancio, per incentivare il turismo straniero a tornare in Italia, una cosa da fare immediatamente, pena il rischio di perdere una nuova estate. E' fondamentale diffondere un messaggio di sicurezza non solo per gli italiani, ma soprattutto per il viaggiatore europeo e Usa, perché il flusso dei nostri connazionali da solo non riesce a coprire l'assenza degli stranieri.

Marrucci ritiene necessarie due cose: date certe per la riapertura e passaporto vaccinale. Un altro appello lo rivolge alla Regione "bene i 25 milioni di euro per le attività economiche, ma manca il comparto del commercio al dettaglio. Un settore che nelle piccole realtà turistiche e di provincia ha sofferto tantissimo. Un conto è tenere aperto, per fare un esempio, un negozio di vestiti per bambini a San Gimignano, un conto a Firenze. Non c’è paragone. Chiusi o aperti, per alcune categorie, in realtà come noi, non fa differenza".

La richiesta rivolta è quella di una particolare attenzione alle attività delle piccole città a fortissima vocazione turistica, per i prossimi bandi in arrivo. Esercizi commerciali fin qui esclusi anche dai ristori nazionali a fondo perduto, limitati solo ai negozi dei capoluoghi di provincia o città metropolitane. Questa è una battaglia che Marrucci porta avanti da mesi.