Politica

"Siamo vittime di una politica fiscale caotica"

I sindaci senesi lanciano l'allarme dopo le polemiche sulla Tares. Previsti incontri con commercianti e associazioni di categoria

Ci sono anche i Comune di Poggibonsi, Colle di Val d'Elsa, San Gimignano, Casole d'Elsa e Radicondoli nel documento firmato da tutte le amministrazioni comunali della Provincia di Siena in relazione alle proteste dei cittadini contro l'applicazione della nuova tariffa sui rifiuti. "Siamo vittime di una politica fiscale caotica", è il grido lanciato dai primi cittadini senesi.

I sindaci di questa provincia concordano che gli effetti di tale norma siano devastanti, che tutta la vicenda normativa della Tares sia paradossale, che l’intera politica fiscale italiana degli ultimi anni sia stata una pagliacciata, per cui l’Italia è dileggiata dagli osservatori internazionali. Ma i Comuni sono, al pari delle categorie economiche, vittime e non carnefici di una politica fiscale raffazzonata, confusa, depauperante e deprimente.

"Si ritiene gravissima poi la strumentalizzazione compiuta da taluni che attribuiscono alle varie amministrazioni locali la responsabilità politica di quanto avvenuto - si legge nel documento congiunto firmato dalle amministrazioni comunali locali -  Addirittura si è detto che in certi casi si sono privilegiate alcune categorie (banche, supermercati, uffici) a danno di altre. Per dovere di cronaca si precisa che sono state svolte diverse riunioni a livello provinciale alla presenza delle amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria senza riuscire ad individuare delle alternative regolamentari in linea con la norma nazionale. La responsabilità politica di queste tariffe e della confusa normativa che le ha attuate, e più in generale della situazione attuale dell’economia italiana che deprime gli operatori economici e le famiglie, è di quei governi che hanno gestito la politica fiscale, così come tutta la cosa pubblica, soltanto in modo irrazionale e lontano dalla realtà. Questo a noi non pare un paese normale. Ma non lo abbiamo voluto noi, così, e stiamo cercando, nel nostro piccolo, di cambiarlo".

Per il momento, comunque, non sempre possibile una soluzione imminente, anche se i sindaci sono decisi nell'anmdare avanti nella loro protesta: "Ci impegniamo e ci impegneremo per fare in modo che il gestore del servizio (progetto 6) raggiunga al più presto gli obiettivi di raccolta differenziata, e per distribuire i risparmi di costo che ne conseguiranno premiando i contribuenti più virtuosi, che daranno prova di conferire i rifiuti in modo civile e consapevole. Tutto questo, a condizione che lo spirito di collaborazione che anima le nostre intenzioni venga recepito in modo responsabile da chi, come noi, vorrebbe un paese normale.”